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Un anno di risultati
Lei ha molti contatti di alto livello. Cosa può dire
a un Rotariano che vuol dare il suo aiuto nel
raccogliere denaro o nel promuovere l’eradicazione
della polio ma non ha una grossa rete di contatti?
È sorprendente il numero delle persone che hanno dei
contatti ma non li utilizzano. Bisogna avvalersi di amici,
familiari e contatti di lavoro per arrivare alla person che
sta al vertice, piuttosto che scrivere una lettera a freddo.
Se qualcuno non è abituato a fare pubbliche relazioni e
comunicazione, prima di inviare qualcosa è sempre bene che
la faccia leggere a qualcun altro. E poi, utilizzare lo staff e le
risorse di RI. Per esempio, ogni volta che organizziamo un
evento, io distribuisco sempre un pacchetto informativo sulla
polio di RI. È aggiornato e ha un aspetto professionale – il che
vuol dire che la gente si porta via una cosa che è corretta e si
presenta bene.
Trova mai difficile chiedere soldi?
Non è che io vada da una persona e gli dica: “Mi dia 5.000
sterline”. Secondo me un modo [per raccogliere denaro] è
organizzare un evento che serva a sollevare il problema; e far
sapere alla gente che per partecipare si paga, e che il denaro
sarà devoluto alla lotta alla polio. Quindi si dà loro qualcosa
in cambio. L’altro modo è mettere la gente al corrente del
programma e di quanto ci sia bisogno di condurlo a buon
fine. E che loro possono dare una mano – o direttamente o
mettendoci in contatto con qualcun altro che può donarci dei
soldi. L’altro solido argomento che abbiamo noi del Rotary è
che abbiamo già donato noi stessi oltre un miliardo di dollari
USA per la lotta alla poliomielite.
Come si fa ad assicurarsi che gli incontri con i
potenziali donatori vadano bene?
Preparandosi. Procurarsi tutte le notizie possibili su di loro.
Visitare il loro sito web, prendersi il tempo di capire la loro
ditta o la loro organizzazione. Non andare a incontrarli a
freddo. Preparare bene ciò che si ha da dire: professionale,
senza intoppi e tirato a lucido. Io consiglio sempre ai miei
clienti, quando parlano con i media, di prepararsi tre punti
da far passare. Quando si parla con dei potenziali donatori è
un po’ la stessa cosa. I tre punti sono: (1) io sono del Rotary
(2) c’è la polio e c’è un bisogno (3) Lei può dare un aiuto, e il
modo è questo. È tutta questione di preparazione.
Quanto si potrebbe realizzare se ognuno dei
Rotariani utilizzasse la propria rete per sconfiggere
la polio?
Io credo fermamente che ogni Rotariano è il migliore degli
ambasciatori per il Rotary e che dovremmo utilizzare al
massimo le nostre capacità e talenti in questo senso. Il
programma PolioPlus è talmente importante, e gli abbiamo
dedicato grandi sforzi. Sta a ogni Rotariano dare il suo
contributo per arrivare all’eradicazione della polio. Abbiamo
tutti il diritto di essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto, e
dobbiamo far sì che si arrivi all’eradicazione.
Q
COME CHIEDERE
DONAZIONI
INDENARO
R
obert Hall ha contribuito a far raccogliere alla sua
zona quasi 7 milioni di dollari per l’eradicazione
della polio, a partire dal dicembre 2007. “Tutto
quel che faccio è rendere più facile per la gente spendere
il loro denaro per le cose di cui si interessano”, dice Hall,
coordinatore della campagna End Polio Now per la Zona
34 e socio del Rotary Club di Dunwoody, Georgia, USA.
Sviluppare rapporti personali e aiutare gli altri a scoprire
ciò a cui tengono appassionatamente è la chiave del
successo, dice Hall. Il suo approccio alla raccolta di fondi
prevede tre stadi.
(
1
)
Informare.
Far sapere al potenziale donatore
della lotta contro la polio e dei motivi per cui
voi stessi siete impegnati in essa. Anche se è importante
metterci tutti i fatti essenziali, come il numero di nuovi casi
verificatisi quest’anno e i soldi di cui c’è ancora bisogno,
Hall dice che ciò che davvero fa agire la gente è raccontare
una storia coinvolgente. Lui parla di sua moglie, che da
piccola vedeva altri bambini prendere a spintoni una
ragazzina malata di poliomielite al campo giochi, e portarle
via le stampelle.
(
2
)
Chiedere.
“Se voi non chiedete, la gente non
dona: è tutto qui”, dice Hall. Se dovete chiedere
una grossa cifra, organizzate un incontro faccia a faccia.
Dopo aver chiesto uno specifico importo, state zitti e
aspettate la risposta del potenziale donatore. È difficile,
ma il donatore deve avere la possibilità di pensarci.
Se la risposta è sì, fare in modo che l’aspetto pratico della
donazione sia facile (per esempio, mediante carta di credito
o attraverso un impegno pluriennale). Se la risposta è no,
Hall cerca gentilmente di sondarne il motivo con quattro
domande: Il problema è l’organizzazione? Il progetto?
È sbagliata la cifra richiesta? O non è il momento giusto?
Una volta identificato il motivo, sa quale deve essere il
prossimo passo. In alcuni casi, potrebbe tornare a rivolgersi
al donatore dopo qualche mese.
(
3
)
Riconoscere.
Far seguire alla donazione
una nota manoscritta di ringraziamento e, se è il
caso, un pubblico riconoscimento per le grandi donazioni.
Dato che le grandi donazioni sono spesso decise di comune
accordo da una coppia, non dimenticare di ringraziare tutte
e due i componenti.
– SUSIE MA