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ROTARY
gen./febb. 2013
ROTARY E SOCIETÀ
to tuttavia dei risvolti molto interessanti e positivi per una valu-
tazione interna riguardo ad alcuni aspetti della comunicazione.
Per coloro che non hanno seguito quanto successo cerco di
riassumerlo sinteticamente. L’on. Fassina del Partito Demo-
cratico ha rilasciato in un’intervista la seguente dicharazione:
“Per i livelli di reddito di coloro che ne entrano a far parte, la
lista Monti somiglia sempre più alla lista Rotary”. Tale dichia-
razione è stata ripresa da numerose testate giornalistiche e
rimbalzata sui social network. A questa dichiarazione hanno
fatto seguito diverse repliche dei governatori in carica e di
alcuni past-governors anche queste riprese in parte dalla stam-
pa. Prendendo spunto da tale episodio ritengo interessante
condividere alcune valutazioni.
Riconoscibilità
. Il fatto che il Rotary venga assunto come
LA FORZA DELL’IDENTITÀ
- In questo numero sono pubblicate alcune delle numerose reazioni alla
ormai nota, quanto infelice uscita del Sig. Fassina, sulla “lista Monti, lista di rotariani”, prese tra le
più autorevoli.
Desidero, in queste righe, che scrivo in qualità di Presidente pro-tempore dell’Associazione Distretti Ro-
tary Italiani, partire da una comunicazione dello stesso Stefano Fassina a seguito di un messaggio mail
inviatogli in proposito.”Caro Presidente. Come ho scritto a tanti altri soci Rotary che mi hanno inviato
e-mail nei giorni scorsi, il mio riferimento non voleva in alcun modo sminuire il prezioso lavoro che fate.
È stata una battuta per sottolineare la curvatura della lista Monti nella rappresentanza politica. Chiedo
scusa se involontariamente ho ferito sensibilità. Ovviamente, non la ripeterò. Alla prima occasione mi
scuserò pubblicamente. Stefano”.
Io penso che una volta sia esistito un collante universale di cui purtroppo oggi si sta perdendo traccia: l’identità.
Il mondo politico, l’unico dove la memoria storica e civica si dovrebbero sposare, con l’identificazione degli elettori e cit-
tadini, nei valori che un partito ed i suoi rappresentanti difendono, sta a dimostrare che l’identità viene sistematicamente
sostituita da succedanei quali la retorica manipolatoria, l’arroganza del potere ed il proselitismo emotivo.
Un tempo (ahimè forse troppo tempo fa) l’elettore riponeva la sua fiducia nel candidato votandolo ad una elezione e, se poi
al termine del mandato non era soddisfatto, spostava la sua preferenza. Oggi si sta assistendo a fenomeni destabilizzanti
quanto paradossali, in quanto la coerenza di identità dell’elettorato è in aumento e chi ha votato in un modo tende a non
cambiare facilmente preferenza o opinione .mente a spostarsi con il ritmo di una pallina da flipper impazzita tra i partiti,
le alleanze o le liste è proprio l’identità del politico. In pratica l’elettore mantiene la sua identità, mentre il politico oscilla
come un metronomo tra la destra, il centro, la sinistra infischiandosene dell’identità del suo elettorato; si potrebbero appli-
care ai politici i simboli dei partiti coi trasferelli.
Ecco, la cosa positiva in questa vicenda è invece la constatazione che il Rotary mantiene fortemente la sua identità.
Senza muoversi a mezzo stampa, i Rotariani hanno reagito con grande rapidità e con tutti i mezzi disponibili (e-mai, Face-
book, Twitter) dando una grande immagine della condivisione della loro identità (e la risposta pubblicata all’inizio dimostra
come anche Fassina l’abbia ben compresa).
Questa consapevolezza della forza della propria identità deve continuare ad essere per i Rotariani il motivo della continua
capacità di “servire al di sopra degli interessi personali” per l’edificazione della pace, usando la presenza dei loro cervelli
anche laddove taluni politici tendono a dimostrarne l’assenza.
Marco Milanesi, Presidente 2012/2013 ADIRI
ADIRI