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ROTARY E SOCIETÀ
conoscenza della nostra associazione richiamando brevemente
quali sono le nostre azioni, prime tra tutte la campagna per
l’eradicazione della polio ed invitandolo a visitare i nostri siti
web o a contattarmi per ulteriori informazioni. Tale messaggio
ha avuto dopo poche ore un riscontro dall’on. Fassina che
precisava i termini della sua affermazione così come già richia-
mato. È vero ci sono state delle azioni di contorno di dubbio
gusto con utilizzo improprio del logo e del nome e come tali
sono state censurate sulla base dei regolamenti sull’uso di Fa-
cebook e la tutela prevista dalla legge di un marchio registrato
come quello Rotary. È innegabile che la risposta immediata
di Fassina è arrivata proprio attraverso i social network come
risposta diretta al mio messaggio ed oggi la velocità nella co-
municazione riveste un ruolo fondamentale soprattutto quando
ci riferiamo a fatti di cronaca, diverso naturalmente per i temi
di approfondimento. I social network, che ci piaccia o meno,
sono oggi la fonte più potente di comunicazione per la velocità
ed il numero di contatti che raggiungono dobbiamo imparare
a gestirli sempre meglio ed usarli come amplificatore di tutto
quello che di buono facciamo, utilizzare le nostre stesse reti
di amicizie per raccontare il Rotary. La cosa che sempre a mio
personalissimo giudizio è stata estremamente positiva è stata
la reazione delle persone che hanno pubblicato messaggi su
Facebook, tutti ispirati non da sterili polemiche ma raccon-
tando cosa facciamo, la cosa più straordinaria è che questo è
stato fatto anche da non rotariani che sostenevano la nostra
reputazione raccontando i nostri progetti a cui avevano in
diverso modo collaborato, azioni concrete sul territorio ed a
livello internazionale. Questo credo abbia sgombrato il campo
anche da un altro pregiudizio, non dobbiamo aver paura dei
social network dobbiamo anzi considerarli un punto di forza
per rafforzare il posizionamento del Rotary.
Orgoglio di appartenenza.
Altro elemento sicuramente positivo
è stata la partecipazione corale dei rotariani, rotaractiani, ex
rotaractiani che di fronte ad un’affermazione in cui non si
riconoscevano hanno usato proprio lo strumento dei network
sociali per affermare il proprio orgoglio di appartenenza. Orgo-
glio che come già detto non deriva solo dall’indossare la spil-
letta ma soprattutto dall’aver contribuito ad azioni concrete,
di essere parte cioè di Club dinamici orientati all’azione chee
contribuiscono a migliorare la qualità della vita in ogni comu-
nità del mondo così come enunciato nella visione del Rotary
International contenuta nel piano strategico.
Il miglioramento della pubblica immagine è uno dei tre ele-
menti chiave del piano strategico del Rotary International e
quindi come tale di tutti i distretti ed i club. Il programma di
rebranding attualmente in corso, mirato a rivitalizzare il brand,
rendere più efficace il nostro modo di comunicare e maggior-
mente riconoscibile l’associazione per quello che realmente
fa, rappresenterà nei prossimi mesi sicuramente una delle
sfide più impegnative ma allo stesso tempo più affascinanti.
Tale programma, come detto, non è ancora stato completato
a favore dei bisogni della comunità locale e internazionale?
Forse la sua battuta voleva essere caustica. Io, altrettanto
causticamente, le chiedo: secondo lei, i bisogni della socie-
tà sono veramente le priorità dei politici e questi operano
veramente al di sopra di ogni interesse personale?
Affermare poi che il livello di reddito di coloro che appar-
tengono al Rotary sia elevato è un falso fuorviante. Sempre
che per lei il livello di reddito di, tra gli altri, insegnanti di
scuola superiore, impiegati, docenti universitari, artigiani,
ecc. sia elevato. In effetti, dovrebbe sapere che, soprattutto
tra i giovani, ci sono più rotariani che guadagnano 1.200
euro al mese di quanti non se ne trovino nella lista del suo
Partito. E poi, che cosa vuol dire “la lista del Rotary club”?
La lista della spesa? Egregio Signor Fassina, come si diceva
a Bologna, quando portavo i pantaloni corti (ai tempi di Doz-
za e di Lercaro): “Prima di parlare, accertati che la testa sia
collegata”. Soprattutto nei casi come il suo, in cui parlare
male del Rotary mi sembra faccia parte di un bon ton della
serie ‘sparare sulla Croce Rossa’. Ma, ripeto, l’ignoranza,
ossia la non conoscenza delle cose fa di questi scherzi.
La saluto cordialmente e le auguro un sereno 2013.
Mauro Bignami, Governatore 2012-2013
Distretto 2090 - Rotary International
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