Rotary | Giugno 2013 - page 50

Compresi ciò che volevo fare: creare queste immagini. Non
c’era più nessun dubbio nella mia testa, cuore o anima.
Così hai lavorato senza essere pagata al Miami Herald e facen-
do in modo da essere assunta lì. Eri te stessa?
A fatica. Sì, amavo fare fotografie. Ma una lezione davvero
difficile fu quando mi venne chiesto di elaborare una serie di
immagini per vari progetti. A causa di un contenitore senza
etichette, sviluppai tutte le pellicole nell’acqua. E il risulta-
to fu che non c’erano immagini. Pensai che il mio capo mi
avrebbe licenziata, ma rise e disse “Dobbiamo solo riscattarle
tutte”. La prese molto bene, grazie a Dio, ma questo è il moti-
vo per cui non sono diventata infermiera. É stato molto meglio
rovinare un’immagine che rischiare di farlo con una persona.
A Miami vivevi vicino alla comunità Haitiana. Come ti ha
influenzata?
Gli Haitiani a Miami lavoravano duro ma erano anche dispe-
rati. Decisi di andare ad Haiti a vedere da dove venivano. Fu
il mio primo viaggio internazionale, e continuo a pensare che
sia stato il posto più intenso dove sono mai stata. É stato l’i-
nizio di una lunga ossessione per Haiti. Ci ho vissuto andando
e ritornando a casa per 10 anni, conoscendo le persone, ho
riconosciuto uno spirito ricco in mezzo al caos, ai conflitti, alla
povertà. Non ho mai visto nel mondo un sorriso come quelli
di Haiti. Hanno moltissima resilienza e tenacia, moltissima
fede, perché non hanno nient’altro. É la cima della montagna
dove le persone salgono e scendono pregando, cantando inni
creoli. Vogliono sentirsi solo un po’ più vicini a Dio, pensano
che Dio li sentirà, le loro vite sono miserabili. Non c’è nessun
posto come Haiti. Ti spezza il cuore, ma allo stesso tempo ti
motiva. Come americani abbiamo moltissimo, ma c’è qualco-
sa che molte persone hanno dimenticato nella loro anima, e
gli Haitiani ce l’hanno.
Il tuo amore per Haiti si vede in due dei tuoi Pulitzer vero?
È strano pensare di avere quattro Pulitzer. Ho preso premi
come granelli di sale. Si, è quasi un onore avere tuoi coetanei
che lavorano per te, e riporta alla luce la storia, ma è tutto
soggettivo. Certo averne quattro…
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ROTARY
giugno 2013
non ho
MAI
visto
in nessuna parte
del
MONDO
,
un sorriso come quello
di un’
HAITIANO
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