Rotary | Settembre 2013 - page 39

rI
-GENERAZIONE
Silvia Todisco
Da quando tempo fai parte dell’Interact? Ma prima ancora,
quale o quali motivi ti hanno convinto ad accogliere la propo-
sta di entrare nelle file giovanili del Rotary?
Faccio parte dell’Interact da quattro anni. L’input mi è stato
fornito dal mio professore di Lettere (attualmente membro
Rotary) che ci ha illustrato questa associazione. Sono stata
molto attratta dall’intento umanitario che si propone
Quale ‘iter’ e quali motivazioni ti hanno portata alla attuale
posizione di leader?
Nel corso del primo anno sono stata socia del mio club, poi
sono stata eletta Presidente, l’anno successivo Vice RD e
quest’anno RD. Credo sia un qualcosa di insito in me: voglio
essere sempre presente nelle attività e voglio sempre metterci
del mio; in caso contrario mi sento come se non ne è valsa
la pena.
“Io credo nel Rotary”, scrisse negli anni ’70, un grande Presi-
dente Internazionale, Robert Manchester. “Vivere il Rotary”
esorta l’attuale P.I. Ron Burton. Due motti che sollecitano
i giovanissimi rotariani, insieme ai più maturi aderenti, a
spingere la nave dell’Associazione verso nuovi lidi e obiettivi.
Il Rotary, poiché è in primis associazionismo, ha bisogno di
essere professato ma soprattutto di essere esercitato nella
pratica. Io credo soprattutto nelle azioni e nelle attività pra-
tiche più che nelle parole; quest’anno, attraverso una serie
di progetti soddisferemo nel concreto le aspettative degli
amici, soprattutto di coloro che non fanno parte della nostra
associazione.
Quali gli strumenti che contate di utilizzare per questa vostra
missione? Forse ispirandoVi a quel “Castigat ridendo mores”
del latinista francese Jean de Santeul (sec. XVII)? Soprattut-
to, l’esempio di vita e di comportamento, frutto di educazione
e di cultura che vi portate dentro, senza peraltro rinunziare
agli atteggiamenti propri dell’età; non rinunziando cioè ai
giochi, alle feste, alle liete compagnie, e dando nel contempo
quei contributi di cultura, amicizia, ma soprattutto di ‘servi-
ce’ che il Distretto aspetta da voi. Sarà così?
Noi Interactiani, costituiamo la fascia d’età più piccola del
Rotary; proprio per questo motivo più che i formalismi ci
appartengono le attività di divertimento. Non intendo, ov-
viamente, dire che ci divertiremo e basta: uniremo al diver-
timento le finalità proprie del Rotary che mirano soprattutto
alle attività benevole e di aiuto verso gli altri. Inutile dire che
anche solo stare insieme è divertimento.
Se vuoi raggiungere gli obiettivi, dovrai non solo “arare” ma
anche, e soprattutto “seminare”, e seminare bene, per “rac-
cogliere” ancor meglio. Sei d’accordo?
Certamente. Ognuno di noi, in particolare se investito di que-
sta carica ha come compito principale quello di seminare in
modo tale da lasciare qualcosa di sé ai posteri. Per ottenere,
però, qualcosa di concreto, arare e quindi lavorare sodo è
necessario.
Il motto del Governatore Renato Cervini è “Un futuro per i
giovani”. Quale è il tuo commento al significato e alle pro-
spettive che apre questo ampio ambizioso tema?
È grandioso che il motto del Governatore sia indirizzato
principalmente a noi giovani! Abbiamo bisogno di essere
supportati da voi adulti e di usufruire delle vostre competen-
ze e esperienze, senza però lasciare che facciate ciò che noi
dobbiamo fare. È fondamentale lavorare sin da giovani per il
futuro in modo tale
che sia ricco di sod-
disfazioni e senza
rimpianti. Grazie!
Silvia Todisco
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