Rotary | Settembre 2013 - page 42

“La Rana” (nel giornale gemello del Liceo Parini di Milano
“La Zanzara” notissimo alle cronache di quegli anni, scriveva
Walter Tobagi, anch'egli, come Marco, vittima del terrorismo).
Sulla Rana Marco scrive tra l'altro l'editoriale “Libertà e
democrazia nella scuola”, dell'aprile 1967 in cui descrive
coloro che si impegnano nella scuola e “strappano un'ora
allo studio e una alle ragazze per un ideale di libertà e di
democrazia...e sono profondamente e personalmente convin-
to che è necessario...e ritengo sia logico e umano sperare e
giusto sperare in esiti positivi di questo impegno”. Sostiene
la cultura della responsabilità: “alla nostra età ci deve essere
una certa responsabilità di idee, perchè nella società si no-
tano troppo spesso cittadini che sono rimasti a un livello di
critica totalmente negativa e anticostruttiva”.
Questo impegno contro i nichilisti è una costante in tutta la
Sua vita, come dimostra l'ultimo suo articolo sul Resto del
Carlino del 5 marzo 2002 , a 15 giorni dalla tragica morte,
in cui contesta “ad alcuni sindacati italiani di essere intran-
sigenti e di bloccare la modernizzazione attraverso le rifor-
me...” e li confronta invece con quei sindacati “elementi di
modernizzazione: pensiamo all'Olanda,alla Spagna e a tanti
altri paesi dell'Unione Europea dove sono state di recente
varate importanti riforme con il consenso dei lavoratori”.
La Sua cultura di studente è vasta. Un suo studio su “Scien-
ze e spirito scientifico nel XIX secolo” viene pubblicato nei
Quaderni di Cultura del Liceo Galvani e in esso spazia tra
Galilei, Keplero, Copernico, Newton, Volta a Kant, Laplace,
Spencer, Bergson, Verga, De Sanctis, Cattaneo. Scrive che
nell'Ottocento “le scienze rinnovano la cultura, la politica e
il posto dell'uomo nel mondo, che acquista fiducia di essere
artefice del proprio destino e costruttore del mondo di cui
siamo figli”.
Marco BIAGI e il Suo impegno nell' INTERACT
Con questo bagaglio entra nell'Interact di Bologna e diviene
uno dei più stretti collaboratori del Presidente Robert Toniatti
(a.r. 1967-68), con l'incarico di Presidente della Commis-
sione Stampa del Club per cui pubblica il primo numero
della rivista (giugno 1968). Un'impronta di trascinatore e di
coordinatore dei progetti degli altri Interactiani, dimostrata
anche dalla scelta di articoli come “La comprensione Inter-
nazionale e gli ideali del Rotary”, “I viaggi in Europa”, “Sulle
associazioni giovanili”, “Sui rapporti con le persone del terzo
mondo” (articolo di Lorenzo Bianchi, oggi inviato speciale in
Medio Oriente e in Africa).
In un articolo sulla rivista Marco Biagi è molto critico su ciò
che si poteva fare meglio, ma propositivo “noi abbiamo dato
la prima spinta” e sostiene tra l'altro con visione strategica
l'entrata nel Club dell'elemento femminile, cosa che realizza
nella suo seguente anno da Presidente (1968-69) quando da
33 soci il club arriva a ben 52, di cui molti donne, utilizzando
al massimo il plafond del 30% allora consentito per esse.
Molto rilievo Marco lo dà all'articolo del Suo Presidente
Toniatti su “Giovani e agitazioni studentesche” (siamo nel
1968), il quale auspica forme moderate di impegno “in rea-
zione ai gruppi estremisti, per una lotta politica responsabile
ed autonoma condotta nel pieno rispetto della legalità e dei
principi democratici e civili”. Auspicio che però verrà supe-
rato dagli avvenimenti dell'autunno caldo, dalle stragi e dal
terrorismo degli anni successivi.
Marco Biagi viene eletto, il 19 aprile 1968, Presidente
dell'Interact di Bologna per l'anno rotariano 1968-69, con
vicepresidente Attilio Carapezza (il figlio adottivo di Guttu-
so), con Alberto Salvadori (in seguito Presidente del Rotary
Club Bologna Sud); consiglieri Gino Martinuzzi (poi Presi-
dente Interact dopo di lui e quindi Guglielmo Marconi, del
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