Rivista Rotary | Marzo 2014 - page 43

ca e vera relazione della persona con Dio, sono convinto come
lo era Louis Massignon al Cairo, che l’Islam, inteso secondo
la sua tradizione spirituale, può offrire preziose risorse da
spendere e condividere per costruire, insieme a Cristianesimo
ed Ebraismo, la cultura globale della pace e della fraternità.
Bisogna adoperarci affinché i musulmani riescano a cogliere
la distinzione tra religione e società, fede e civiltà, islam po-
litico e fede musulmana. É stato proprio il Cardinale Martini,
a favorire il dialogo tra le diverse culture e religioni, a mettere
in comunicazione realtà che hanno molte cose da dirsi.
Rotariani uniti per un mondo migliore
Il Rotary International e la sua Fondazione promuovono
campagne mondiali di servizio per un mondo migliore, sono
ampiamente pubblicizzate e tutti noi riscontriamo i benefici
conseguenti alle azioni intraprese. Vorrei evidenziare il ruolo
che ciascuno degli oltre trentaquattromila club sparsi per il
mondo svolge a favore del prossimo, dell’impatto sulla quali-
tà della vita e dell’impegno a far dialogare culture diverse. Le
azioni di service intraprese dal club individualmente, oppure
congiuntamente con un club del territorio beneficiario del
service, sono il seme che fa germogliare i frutti a beneficio di
uomini e donne del nucleo sociale interessato. I frutti locali
attesi dalle azioni dei singoli club danno un valore aggiunto ai
programmi mondiali delle azioni rotariane. Infatti elargire de-
naro rimane un atto sterile se non accompagnato con cuore
e spirito rotariano, influiscono positivamente sui beneficiari e
danno un valore aggiunto al servizio reso. Un primo passo del
service verso la Pace.
Se ogni rotariano fosse conscio dei benefici tangibili provoca-
ti da un service specifico farebbe da propulsore a ulteriori ini-
ziative da parte dei club locali con conseguente promozione
dell’immagine del nostro Rotary. Per esempio: è risaputo che
la sottomissione delle donne e l’analfabetismo intralciano lo
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Petra (Giordania), giovani collaborano per la costruzione della casa della Gioventù
Palestina, autorità internazionali supervisionano la costruzione di alloggi popolari.
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