Rivista Rotary | Marzo 2014 - page 49

ROTARY PER LA CULTURA
49 Rotary per la cultura
Claudia Minicuci
Delegato Distrettuale Beni Artistici e Culturali
Distretto 2080 RI
L’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana reci-
ta: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della
ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimo-
nio storico e artistico della Nazione.”
Oggi per patrimonio culturale si intende un “tesoro” culturale
e artistico, che merita di essere preservato e trasmesso alle
generazioni future. Un patrimonio che si conserva con un’a-
zione primaria di conoscenza, con la continua attenzione alla
ricerca scientifica e tecnica. Un’azione di conservazione e di
tutela che non può prescindere dalla collettività presente sul
territorio, leva per un’autentica identità.
Il Rotary, nella sua dimensione italiana, attiva da sempre
costanti e innumerevoli interventi a favore del patrimonio
culturale, convinto che la natura della Nazione abbia una
forte connotazione archeologica, artistica e paesaggistica di
interesse e valore inestimabili. Il restauro del “Salottino Don
Chisciotte” nel Palazzo del Quirinale rappresenta un progetto
rotariano di respiro nazionale che, se da un lato esprime sen-
sibilità nei confronti delle azioni di restauro e valorizzazione
del patrimonio artistico, dall’altro riconosce il profondo valore
dell’unità culturale italiana. Il linguaggio artistico è da sem-
pre espressione di comunicazione diretta anche tra diverse
identità culturali ed è ciò che consente la comunicazione tra
i popoli, rappresentando uno strumento di pace.
Maria Angela San Mauro
Ufficio per la Conservazione
del Patrimonio Artistico del Quirinale
Direzione tecnico-scientifica
Il piccolo ambiente viene edificato nell’ambito del grandio-
so progetto di ampliamento del Palazzo Pontificio sul Colle
Quirinale, promosso da Paolo V Borghese (1605-1621)
subito dopo la sua elezione al pontificato. Nel 1606 il papa
manifesta, infatti, la ferma intenzione di completare la ‘fab-
brica’ di Monte Cavallo con la costruzione dell’ala orientale
di rappresentanza prospiciente il giardino. I lavori, affidati
all’architetto Flaminio Ponzio, hanno inizio nel gennaio 1609
con l’ampliamento dell’avancorpo destro della cosiddetta
Palazzina Gregoriana, uno dei due brevi avancorpi che rac-
chiudono il monumentale prospetto a logge sovrapposte edi-
ficato da Ottaviano Mascarino per Gregorio XIII Boncompagni
(1572-1585). L’intervento determina la formazione di una
delle quattro stanze del piano nobile che costituiscono, in-
sieme alla cappella privata dedicata alla Vergine Annunziata,
il primo appartamento di Paolo V. La piccola sala, illuminata
da due finestre con affaccio sul cortile e destinata a stanza
da letto del pontefice, viene elegantemente decorata da An-
nibale Corradini, abile pittore-decoratore attivo in quegli anni
nei palazzi pontifici. Entro il 1611 l’artista mette in opera
nei cassettoni del soffitto ligneo novanta testine di cherubini
in cartapesta dipinta a olio e dorata su brillanti fondi azzur-
ri, rossi e verdi guarniti da piccole borchie lignee dorate, e
decora le travi minori con testine, motivi vegetali stilizzati e
raffinati fili di perle con pietre preziose intercalate da borchie
dorate in aggetto. Sulle travi maggiori, ornate da fasce a
grottesche con le aquile e i draghi Borghese che proseguono
sulle pareti, si alternano, tra nastri ed elementi floreali, rilievi
in cartapesta con i simboli araldici del pontefice. Sulle pareti
il pittore realizza ad affresco, con finiture a secco, il grazioso
fregio su fondo “azzurro di Spagna” con festosi angioletti che
si avvicendano tra splendenti girali di acanto, tra i quali com-
paiono ancora le aquile e i draghi Borghese, e quattro stemmi
papali entro ghirlande di fiori e frutta. Le pareti accolgono
arazzi della famosa serie delle Storie di Don Chisciotte della
Manifattura Reale di Napoli dai quali l’ambiente ha assunto
la odierna denominazione.
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