 
          
            ROTARY PER LA CULTURA
          
        
        
          49  Rotary per la cultura
        
        
          
            Claudia Minicuci
          
        
        
          Delegato Distrettuale Beni Artistici e Culturali
        
        
          Distretto 2080 RI
        
        
          L’articolo 9 della Costituzione della Repubblica Italiana reci-
        
        
          ta: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della
        
        
          ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimo-
        
        
          nio storico e artistico della Nazione.”
        
        
          Oggi per patrimonio culturale si intende un “tesoro” culturale
        
        
          e artistico, che merita di essere preservato e trasmesso alle
        
        
          generazioni future. Un patrimonio che si conserva con un’a-
        
        
          zione primaria di conoscenza, con la continua attenzione alla
        
        
          ricerca scientifica e tecnica. Un’azione di conservazione e di
        
        
          tutela che non può prescindere dalla collettività presente sul
        
        
          territorio, leva per un’autentica identità.
        
        
          Il Rotary, nella sua dimensione italiana, attiva da sempre
        
        
          costanti e innumerevoli interventi a favore del patrimonio
        
        
          culturale, convinto che la natura della Nazione abbia una
        
        
          forte connotazione archeologica, artistica e paesaggistica di
        
        
          interesse e valore inestimabili. Il restauro del “Salottino Don
        
        
          Chisciotte” nel Palazzo del Quirinale rappresenta un progetto
        
        
          rotariano di respiro nazionale che, se da un lato esprime sen-
        
        
          sibilità nei confronti delle azioni di restauro e valorizzazione
        
        
          del patrimonio artistico, dall’altro riconosce il profondo valore
        
        
          dell’unità culturale italiana. Il linguaggio artistico è da sem-
        
        
          pre espressione di comunicazione diretta anche tra diverse
        
        
          identità culturali ed è ciò che consente la comunicazione tra
        
        
          i popoli, rappresentando uno strumento di pace.
        
        
          
            Maria Angela San Mauro
          
        
        
          Ufficio per la Conservazione
        
        
          del Patrimonio Artistico del Quirinale
        
        
          Direzione tecnico-scientifica
        
        
          Il piccolo ambiente viene edificato nell’ambito del grandio-
        
        
          so progetto di ampliamento del Palazzo Pontificio sul Colle
        
        
          Quirinale, promosso da Paolo V Borghese (1605-1621)
        
        
          subito dopo la sua elezione al pontificato. Nel 1606 il papa
        
        
          manifesta, infatti, la ferma intenzione di completare la ‘fab-
        
        
          brica’ di Monte Cavallo con la costruzione dell’ala orientale
        
        
          di rappresentanza prospiciente il giardino. I lavori, affidati
        
        
          all’architetto Flaminio Ponzio, hanno inizio nel gennaio 1609
        
        
          con l’ampliamento dell’avancorpo destro della cosiddetta
        
        
          Palazzina Gregoriana, uno dei due brevi avancorpi che rac-
        
        
          chiudono il monumentale prospetto a logge sovrapposte edi-
        
        
          ficato da Ottaviano Mascarino per Gregorio XIII Boncompagni
        
        
          (1572-1585). L’intervento determina la formazione di una
        
        
          delle quattro stanze del piano nobile che costituiscono, in-
        
        
          sieme alla cappella privata dedicata alla Vergine Annunziata,
        
        
          il primo appartamento di Paolo V. La piccola sala, illuminata
        
        
          da due finestre con affaccio sul cortile e destinata a stanza
        
        
          da letto del pontefice, viene elegantemente decorata da An-
        
        
          nibale Corradini, abile pittore-decoratore attivo in quegli anni
        
        
          nei palazzi pontifici. Entro il 1611 l’artista mette in opera
        
        
          nei cassettoni del soffitto ligneo novanta testine di cherubini
        
        
          in cartapesta dipinta a olio e dorata su brillanti fondi azzur-
        
        
          ri, rossi e verdi guarniti da piccole borchie lignee dorate, e
        
        
          decora le travi minori con testine, motivi vegetali stilizzati e
        
        
          raffinati fili di perle con pietre preziose intercalate da borchie
        
        
          dorate in aggetto. Sulle travi maggiori, ornate da fasce a
        
        
          grottesche con le aquile e i draghi Borghese che proseguono
        
        
          sulle pareti, si alternano, tra nastri ed elementi floreali, rilievi
        
        
          in cartapesta con i simboli araldici del pontefice. Sulle pareti
        
        
          il pittore realizza ad affresco, con finiture a secco, il grazioso
        
        
          fregio su fondo “azzurro di Spagna” con festosi angioletti che
        
        
          si avvicendano tra splendenti girali di acanto, tra i quali com-
        
        
          paiono ancora le aquile e i draghi Borghese, e quattro stemmi
        
        
          papali entro ghirlande di fiori e frutta. Le pareti accolgono
        
        
          arazzi della famosa serie delle Storie di Don Chisciotte della
        
        
          Manifattura Reale di Napoli dai quali l’ambiente ha assunto
        
        
          la odierna denominazione.