Rivista Rotary | Aprile 2015 - page 18

Quando dico che il Rotary per me è una famiglia, non lo sto
dicendo metaforicamente. Ho da poco scoperto che ho centi-
naia di cugini nei Rotary club di tutto il mondo. Forse miglia-
ia. Ho anche scoperto, con mia somma gioia, di essere impa-
rentato con alcuni dei membri più famosi del Rotary, inclusi i
membri onorari Walt Disney e Franklin Roosvelt, e Paul Harris.
Alcuni legami familiari, poi, sono più forti di altri. Prendendo
in considerazione Neil Armstrong, un rotariano onorario, que-
sto era lo zio alla quinta della madre del cugino in seconda
di mio nonno. Quindi, è uno di famiglia, come chiunque stia
leggendo questo articolo.
Lasciatemi spiegare: per la prima volta, dopo un grandissimo
lavoro di studio avanzato sul DNA e sugli alberi genealogici,
si può vedere come ogni persona è legata a qualunque altra
persona presente sulla terra.
È il più grande social network del mondo. Sister Sledge aveva
ragione: siamo una famiglia.
Il mio albero genealogico, che ho costruito grazie all’aiuto di
migliaia di altri ricercatori, è il più grande in compilazione,
con oltre 80 milioni di derivazioni e sta crescendo sempre più
velocemente. Diciamo che è più una foresta amazzonica che
un albero. Entro un decennio, il mio albero genealogico colle-
gherà tutti i sette miliardi di abitanti della terra.
Questo comporta un sacco di cugini. Spero che non tutti
vogliano dei soldi in prestito o che invadano il mio divano.
Ma sono un ottimista, credo che questa connessione globale
possa renderci persone migliori.
Ammetto che la mia speranza donchisciottesca è quella di far
comprendere che condividiamo il 99.9 percento del nostro
patrimonio genetico, e che dobbiamo cominciare a trattarci
con più bontà, perché facciamo parte di un’unica famiglia.
Ho cominciato la costruzione di questo albero genealogico un
anno fa, quando ho ricevuto una mail da un lettore. Mi scris-
se: “tu non mi conosci, ma io sono tuo cugino in dodicesima.”
Il suo albero genealogico è composto da 80.000 persone, mi
scrisse, incluso me, Karla Marx e alcuni importanti aristocra-
tici europei.
Il mio primo pensiero è stato: ”OK, questo qui vuole chieder-
mi di spedirgli 10.000 dollari sul suo conto aperto presso una
banca nigeriana”. Ma non era così. È saltato fuori che il mio
TEORIA DELLA RELATIVITÀ
una nuova ragione per aiutare gli altri
Un uomo alla ricerca delle origini della propria famiglia scopre una moltirudine di cugini.
CURIOSITÀ
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