Rivista Rotary | Aprile 2015 - page 23

Chi sei tu? Come ti autodefinisci?
“È uno Tsunami” spiega Jeffrey L. Morby, fondatore e pre-
sidente dell’associazione no profit Cure Alzheimer’s Fund
(CAF) e membro del Rotary Club Martha’s Vineyard. “Sap-
piamo che esiste, possiamo vederla, e ci vergognano quando
ne veniamo colpiti, mentre avremmo potuto far qualcosa per
prevenirla.”
Grazie all’impegno del CAF prima e dei rotariani in tutto il
mondo ora, abbiamo il potenziale per cambiare e migliorare
la prevenzione e la cura dell’Alzheimer.
All'incirca 10 anni fa, Morby andava in pensione, conge-
dandosi dalla Mellon Bank di Pittsburgh dopo un brillante
carriera completata con la vice presidenza. “Mia moglie
Jacqui e io stavamo cercando qualcosa che avremmo potuto
fare per l’umanità”, racconta. “L’alzheimer ci venne subito
in mente”. Sebbene la madre di jacqui fosse stata colpita
da demenza, c’era molto altro dietro la loro scelta: videro un
bisogno e vollero analizzarlo a fondo, “come in uno studio
per una scalata a un’azienda”, spiega Jacqueline C. Morby,
un importante consulente della TA Associates, una società
privata equa.
Studiarono il mercato, cioè come l’Alzheimer è presente nella
società, e notarono che la ricerca in campo medico era sof-
focata oltre che dalla mancanza di risorse sufficienti anche
dalla mancanza di un “grande e forte pensiero”. Crearono
perciò una fondazione per dare una netta svolta alla ricerca,
fare scommesse coraggiose, e focalizzarsi esclusivamente su
trovare una cura. E per questo hanno impegnato il 100% dei
fondi raccolti dal CAF in ricerca, i fondatori hanno coperto
tutte le spese generali.
I Morby hanno arruolato per questa causa Henry F. McCan-
ce, presidente della Greylock Managmente Corp, e Phyllis
E. Rappaport, direttore del New Boston Fun Inc. Il passo
successivo: creare un consorzio di ricerca. “Come per una
venture, si è sempre alla ricerca dei profili migliori”, racconta
Jacqui, “mi dissero: se vuoi la persona che al mondo conosce
meglio il cervello umano, devi metterti in contatto con Rudy
Tanzi”.
Tanzi, vice presidente della neurologia del Massachussetts
Genral Hospital e professore di neurologia di Harvard, è stato
un pioniere della ricerca genetica dei disturbi neurologici.
Aveva poco più di vent’anni quando nel 1983 fece parte
dell’equipe che scoprì il gene responsabile della malattia
di Huntington, che provoca la degenerazione delle cellule
cerebrali. Come parte della sua tesi di dottorato ad Harvard,
decise di costruire una mappa di un cromosoma (ben prima
del Human Genome Project, cominciato nel 1990). Ha iso-
lato il cromosoma 21 “perché è il più piccolo, e volevo sem-
plicemente farlo”. È divenuto il più grande esperto mondiale
sul cromosoma 21 – il che ha fatto si che sia stata una scelta
fortunata.
Quando comprese che le persone con la sindrome di Down
hanno un altissimo rischio di insorgenza dell’Alzherimer,
Tanzi ha ipotizzato che il gene dell’Alzheimer potesse essere
proprio nel cromosoma 21 (la maggiorn parte delle forme
di sindrome di Down è causata da una ripetizione di questo
cromosoma). Scoprì il primo gene riconducibile all’Alzheimer
nel 1987, dopodiché ne scoprì altri due. “E non mi volli
fermare. Continuai ad andare avanti nella ricerca ogni volta
che potetti”.
Erano i primi tempi, e Tanzi non aveva nessun motivo perso-
nale per focalizzarsi sull’Alzheimer, ma questo atteggiamento
presto cambiò. Come ha scritto nel suo libro Super Brain:
“mi sono dedicato alla ricerca sull’Alzheimer per risolvere un
difficile puzzle fisiologico, ma è stato anche fondamentale
DISSOLVENZA LENTA
l'Alzheimer colpisce più di 49 milioni di persone
Ora c'è una nuova speranza per fermare questa malattia degenerativa.
SPECIALE SALUTE
23 speciale salute
1...,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22 24,25,26,27,28,29,30,31,32,33,...68
Powered by FlippingBook