Rivista Rotary | Aprile 2015 - page 20

Questo progetto ha cambiato il mio modo di vedere il mondo.
E ha rinforzato il senso che davo al motto del Rotary: Service
Above Self.
Quando scopri come siamo tutti collegati, percepisci respon-
sabilità maggiori verso gli altri. Vi faccio un esempio: ho sem-
pre pensato che il tennista John McEnroe fosse un ragazzino
viziato. Ma da quando ho compreso di essere in relazione con
lui, la mia percezione è cambiata. Ho deciso di concedergli
il beneficio del dubbio. Magari non è completamente cattivo,
penso ora. Probabilmente è solamente molto particolare.
Non sono un illuso. Non penso che adesso tutto il mondo sia
bello e pacifico. Conosco molto bene le dinamiche e le liti
familiari – ho tre figli e vedo come si picchiano tra di loro.
Ma ho anche assistito a cosa succede quando le persone
scoprono di far parte di un unico grande albero genealogico.
Non vuol dire che tutti noi ora ci raderemo la testa cantando
“Kumbaya” con Al Sharpton, ma credo possiamo diventare
tutti più tolleranti.
E il grande albero genealogico mondiale non è una cosa po-
sitiva solo per la visione di un mondo diverso, ma anche per
la stessa scienza lo è. Un gruppo di studiosi del MIT sta lavo-
rando per capire come determinate caratteristiche e malattie
vengono tramandate.
Qualcuno chiede: quanto sono affidabili sono questi alberi?
Ed è un’ottima domanda. La risposta: dipende. Alcuni rami
sono molto accurati e documentati, altri non così tanto. Ma
un gruppo di persone dedicate – si chiamano, tra di loro, “i
forestali” – fanno si che gli alberi genealogici abbiano meno
errori possibili.
Molti tra i miei famosi cugini, tra cui il presidente Bush Se-
nior, Raddcliff, il comico Nick Kroll, e il regista Morgan Spur-
lock, mi hanno aiutato a trasmettere l’idea che tutti noi siamo
una grande famiglia, e a far si che nasca la Prima Riunione
Familiare Globale – la più grande e includente riunione di
familiari al mondo. Tutti i proventi di questa manifestazione
andranno a due fantastiche organizzazioni, il Fondo per la
Cura dell’Alzheimer e l’Alzheimer’s Association New York City.
Centinaia di volontari si sono uniti alla causa, aiutando in
tutto quello che serviva, affinché la festa organizzata per giu-
gno possa svolgersi al meglio. Io sto lavorando con WikiTree
e Geni, i quali hanno introdotto dei banner sul loro sito per
poterci mettere in contatto.
Inoltre i volontari si stanno impegnando per la raccolta fondi
per la nostra causa. Ho scelto l’ambito dell’Alzheimer perché
mio nonno ne fu colpito, e ho visto come questa terribile
malattia ha devastato la mia famiglia. Ed è anche una causa
più che appropriata per un progetto sulla storia di famiglia,
sia perché il rischio Alzheimer è eriditario, sia perché questa
malattia va a cancellare la storia stessa. Quando i malati per-
dono la memoria perdiamo dei racconti vitali, e questa linfa
di conoscenza è persa da più di 40 milioni di persone in tutto
il mondo.
Spero che tutti si vogliano unire a questa festa e a questa
sfida. È importante che lo faccia anche tu. Sei mio cugino.
20
ROTARY
aprile 2015
CURIOSITÀ
testo
di
A.J.J
acobs
-
illustrazioni
di
M
ark
A. S
mith
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