Rivista Rotary | Settembre 2015 - page 47

NOTIZIE ITALIA
47 notizie italia
DISTRETTO 2060
Fellowship Comunicazione
Una proposta della Commissione Comunicazione.
Fare del bene porta bene. È con questa
convinzione che ha lavorato per tutta
l’annata la Commissione distrettuale
Immagine Comunicazione e Rapporti
con i Media.
E’ stato un lavoro di qualità, di tessitu-
ra di rapporti, di sostegno alle attività
del Governatore e del Distretto per cre-
are una rete rotariana di condivisione
dei messaggi del Rotary.
In quest’ottica ha preso corpo, con
successo, la campagna televisiva che
ha coinvolto soci, club, dirigenti del
Distretto, in primis il Past Governatore
Ezio Lanteri nonché il referente della
Commissione stessa GP – Giampaolo
Pinton – e Luigi Grassivaro che ne è
stato l’artefice grazie ai suoi contatti
professionali.
E così il Rotary ha conquistato e tenuto
la ribalta televisiva per molti mesi, ma-
turando un’esperienza che meriterà di
essere riproposta nel futuro. Il progetto
ha coinvolto un testimonial di ogni club
segue
>>
G
IANDOMENICO
C
ORTESE
È uno sforzo che gratifica, è utile, coin-
volge, dà vigore all’avventura che inizia.
Oggi ripartiamo, caricati dall’entusia-
smo rafforzato nel corso del Congresso,
a conclusione della stagione guidata da
Ezio, nutriti dall’emozione colta quan-
do Lanteri si è tolto il collare distintivo
del suo ruolo per trasferirlo al collo di
Cecovini, quando ha espresso un au-
gurio carico di sentimenti ma non ha
disdegnato di confessare anche un pic-
colo rammarico, perché “fare Rotary” è
una straordinaria opportunità, sempre,
in ogni ruolo. È l’umanità, contagiosa,
del Rotary che fa star bene.
È questa sua storia, espressa in tante
piccole (e grandi) storie di normale
quotidianità che arricchisce i suoi gran-
di ideali e ci fa partecipi, attori, prota-
gonisti della realtà in cui operiamo.
In un mondo dove imperano individuali-
smi, disaffezione, culto della velocità e
dell’autosufficienza i rotariani possono
fare la differenza, se, nei loro rapporti
interpersonali, nelle loro relazioni di
ogni giorno, a partire dalla famiglia, nel
lavoro, nella società, sanno fare la diffe-
renza. Suggeriva, di recente, il “Pensie-
ro del giorno”, la breve riflessione di pri-
ma mattina di Radio Rai, che una delle
cose diventate più scarse, al punto da
essere quasi introvabili, è la gentilezza.
Una gentilezza intesa non come la
semplice e fredda cortesia e neppure
quella delle buone maniere, diventate
loro stesse così rare. La riflessione sug-
geriva la gentilezza come attitudine a
considerare gli altri, a vederli, a ricono-
scerli per quelli che sono, a indirizzare
loro un sorriso, piccoli gesti di cura che
fanno bene a chi li fa e a chi li riceve.
In fondo si faceva riferimento a quella
molla che porta a salutarsi anche se ci
vede per la prima volta, come accade se
si passeggia solitari in montagna.
Un filosofo, mi pare Platone, esorta-
va: “Sii gentili con chiunque, sempre,
perché ogni persona che incontri sta
combattendo una battaglia di cui non
sai nulla”. Lo suggeriva anche Carlo
Mazzacurati, il regista veneto de “Il
prete bello” dal romanzo di Goffredo
Parise, “La passione” e de “La giusta
distanza”, scomparso lo scorso anno,
che poco prima di morire aveva girato
il divertente e curioso film, “La sedia
della felicità”.
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