Rivista Rotary | Gennaio 2016 - page 33

conversazione rotariana
intervista a John Germ, Presidente Eletto del Rotary International
INTERVISTE
33 interviste
A luglio, in concomitanza con il suo insediamento come Pre-
sidente del Rotary International, John Germ ha festeggiato
il suo 40° anno nel Rotary. A quel tempo, era conosciuto
soprattutto per aver diretto la US$ 200 Million Challenge, un
impegno di fundraising sostenuto da un grant della Fondazio-
ne Bill & Melinda Gates.
I rotariani hanno raggiunto quest’obiettivo nel 2011, rac-
cogliendo 228.7 milioni di dollari per le attività di immu-
nizzazione dalla polio. “Non ho mai dubitato che avremmo
raccolto le sovvenzioni necessarie”, dice. “I rotariani sono
stati talmente generosi”. È stato un momento grandioso per
la nostra organizzazione, che con successo è giunta allo sra-
dicamento che vediamo oggi. Infatti, raccogliere soldi per la
polio è stato uno dei primi compiti della sua leadership.
Germ divenne un socio del Rotary Club di Chattanooga, in
Tennessee, nel 1976. “Non sono stato coinvolto, salvo qual-
che partecipazione agli incontri, fino al 1983 quando mi è
stato chiesto di diventare segretario di club”, racconta. “Poi,
mi venne chiesto di partecipare alla campagna di fundraising
per la polio, in veste di assistente del governatore distret-
tuale. Più diventavo attivo e più vedevo del bene, più volevo
fare”, dice. Continuò a servire il Rotary come vice presidente,
consigliere RI, amministratore e vice presidente della Fon-
dazione, e coadiutore del presidente RI. Lui e sua moglie,
Judy, sono anche membri dell’Arch Klumph Society. A livello
professionale, Germ continua a collaborare con Campbell
& Associates, un’azienda di consulenza ingegneristica dove
iniziò a lavorare nel 1965, divenendo presidente del consiglio
direttivo e amministratore delegato. Il caporedattore della
rivista americana “The Rotarian” parla con Germ a proposito
del suo prossimo grande impegno: la sua carica annuale co-
me Presidente RI.
Quali sono le regole più importanti per una leadership, e da
chi le ha imparate?
Secondo me, la regola più importante è quella di essere un
buon ascoltatore. Un bravo leader deve essere una persona
che sa motivare, incoraggiare, delegare, ispirare, e comuni-
care bene. Ascoltare consente di capire meglio i bisogni e i
desideri degli altri.
Che cosa non deve mai fare una persona nella sua posizione?
Una persona nella mia posizione non deve mai chiedere agli
altri di fare qualcosa che lui non farebbe mai.
Quali sono le qualità di base e i tratti caratteriali che ogni
rotariano dovrebbe avere?
Il valore di base più importante è l’integrità. Senza l’integrità,
un individuo non ha niente.
Alcuni presidenti trascorrono molto del loro tempo viaggian-
do; altri, invece, lavorano presso la sede centrale del RI.
Quale tipo di presidente sarà lei?
Intendo fare entrambe le cose. Visitare club e distretti è
importante per motivare, per ringraziare del lavoro svolto, e
per comunicare il messaggio del TEAM: “Together Everyone
Achieves More”. Allo stesso tempo, coordinare attività e dare
continuità tra i leader RI, lo staff, e la direzione della Fonda-
zione Rotary è fondamentale. Pertanto, dobbiamo organizzare
incontri che includano il Presidente, il Presidente Eletto, il
Presidente Nominato, il Chairman del TRF, il Chairman eletto
del TRF e il Segretario Generale. Bisognerebbe partecipare
agli incontri del Consiglio, almeno una volta all’anno, per as-
sicurare la continuazione e la cooperazione. Questo richiede
molto tempo trascorso a Evanston.
Quali sono le sfide più importanti del Rotary? Cosa possono
fare i singoli rotariani per affrontarle?
La sfida più grande del Rotary riguarda il numero dei soci.
Dobbiamo aumentare le iscrizioni in modo da poter fare più
lavoro. Dobbiamo attrarre i giovani, attraverso il programma
giovanile Rotary degli alumni. I pensionati sono un altro
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