Padova, la Parrocchia di Rivà di Ariano e tante associazioni
che si occupano di disabilità.
Quali sono i riscontri registrati dalle migliaia di
ospiti di Albarella in questi anni?
I più importanti sono i sorrisi dei ragazzi e i ringraziamenti
delle mamme. Cito le parole di una mamma: «Siamo soliti
sperare in un figlio bello, perfetto, e sentiamo costante la
pressione sociale verso la perfezione: questo sistema spinge
alla vergogna di sé o del proprio figlio. Dovremmo sperare
semplicemente che nostro figlio sia felice. L’Handicamp di
Albarella è stata la mia opportunità per conoscere e superare
la paura e l’imbarazzo che portano a distogliere lo sguardo,
anziché sorridere».
Nel Distretto 2060, oltre ad Albarella, sono organizzati
annualmente altri tre camp per la disabilità, tutti nati sull’e-
sempio dell’Handicamp di Albarella: I Parchi del Sorriso,
organizzato dai RC di Verona; Ancarano, curato dai RC di
Muggia, Trieste e Capodistria (Slo); e il camp montano Villa
Gregoriana, che è l’ultimo nato ed è organizzato dai RC di
Feltre e Cadore-Cortina D’Ampezzo.
35 incontri
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