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Il direttore sanitario Emma Lamacchia ha realizzato il pro-

gramma dopo aver trascorso, insieme ad altri terapisti, un

mese in una casa con un gruppo di studenti disabili nel 1986.

“Iniziarono a capire che la riabilitazione tradizionale era molto

lontana dalla vita reale”, riferisce Paolo Vaccari, Presidente di

La Lucciola, “e molto lontana dalla possibilità di autonomia”.

Integrare la produzione di aceto balsamico nel programma è

stata una scelta naturale perché questo scrupoloso processo

è una tradizione di lunga data della provincia. Essa implica la

precisa cottura del Trebbiano per almeno 12 ore e la fermen-

tazione nelle giuste condizioni ambientali. L’aceto è lasciato

invecchiare in una serie di botti di legno, che gradualmente

diventa più concentrato man mano che ci si muove progressi-

vamente nelle botti più piccole. A La Lucciola, l’uva è ancora

preparata e schiacciata alla vecchia maniera – con i piedi.

“L’aceto balsamino che si trova nei ristoranti non è lo stesso

che viene prodotto a La Lucciola – e non è uguale a quello

che produco io”, racconta Lugli, che prepara lui stesso l’aceto

balsamico nella sua soffitta, con le piccole botti posizionate

in un angolo vicino alla finestra. “Molte famiglie lo produco-

no, ma c’è una differenza: la conservazione. Questo significa

che per avere un buon aceto balsamico bisogna che questo

maturi almeno 12 anni. E ancor meglio se gli anni sono 25”.

Questo lungo processo di invecchiamento e la maturazione

nelle tipiche botti di legno sono i fattori chiave nella produzio-

ne di aceto di alta qualità. Le botti possono essere realizzate

in castagno, quercia, ciliegio, ginepro o altri legni massici, e

per questo, una botte anche molto piccola può costare più di

50 euro.

I due ettari di terreno su cui si estende La Lucciola includono

campi dove i ragazzi imparano a coltivare i prodotti della ter-

ra, un giardino destinato esclusivamente al divertimento, un

ruscello e un laghetto. La proprietà possiede anche animali da

fattoria, come galline, pecore, maiali e un amichevole asino,

che raglia per attirare l’attenzione dei visitatori.

Prima che il terremoto di magnitudo 5.8 distruggesse la

Sotto:

gli studenti partecipano a tutti gli aspetti della produzione del

tradizionale aceto balsamico, inclusa la coltivazione del Trebbiano.

A lato:

una

bottiglia piccola di aceto può costare 50 euro. Riavviando la produzione di

aceto e ricostruendo l’area di riabilitazione, i rotariani hanno aiutato il Centro a

recuperare il guadagno perso a causa del terremoto nel 2012.

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ROTARY

gennaio 2017

L'ESEMPIO ITALIANO