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CONGRESSI D’ITALIA
oltre il rischio dell’autocelebrazione.
Riccardo Caronna è riuscito, e gli dob-
biamo dare atto, a svolgere una verifica
anche cruda e aspra, a tratti, per sco-
prire i nervi lesi, i punti deboli, le in-
certezze, le trascuratezze di un Rotary
che induce nel conformismo, ad indica-
re terapie e rimedi e darsi il tempo per
scrollarsi di dosso ruggini e patologie e
tornare alla salute degli ideali fondan-
ti che, vecchi più di cent’anni, hanno
ancora una freschezza di originalità e
attualità davvero singolari.
Il Governatore ha “celebrato” il con-
gresso secondo schemi rituali, la pas-
serella delle autorità civili e rotaria-
ne, il succedersi delle eccellenze, un
elenco dettagliato di grandi traguardi
conseguiti nell’unità delle diversità; ha
ascoltato parole forti e illuminanti del
rappresentante del Presidente Inter-
nazionale, Gennaro M. Cardinale, l’ap-
passionata “lezione”, franca e cordiale,
ricca di stimoli, vissuta sul campo dal
Governatore del Distretto 2100, il napo-
letano Michelangelo Ambrosio.
Conclusi i tradizionali adempimenti
istituzionali, in un accogliente centro
congressuale, a Quinto di Treviso, il
Governatore Caronna, nel trasmettere
il “collare” a Bruno Maraschin che gli
succede nell’anno 2011-2012, ha potuto
garantire che la leadership vive nella
continuità, che il Rotary di Friuli Vene-
zia Giulia, Veneto e Trentino Sud Tirol,
è realtà viva, dinamica, operosa, pale-
stra di convivenza, del piacere di stare
insieme, di tolleranza, di grandi ideali e
di straordinaria operosità.
Quella di essere una categoria di per-
sone che volge la propria attenzione
all’amore per il prossimo, alla difesa
dei valori etici fondanti, alla cultura,
all’umanità, al Servire al di sopra del
proprio interesse personale. Amare il
prossimo suo come se stessi è una mis-
sione che coinvolge naturalmente i ro-
tariani del Nordest.
Il Congresso è diventato occasione
certamente per ripercorrere la strada
fatta insieme, ma ancor di più per una
grande festa in cui quel sentimento di
amicizia condivisa di cui tanto si parla,
viene ancora una volta enfatizzato ma
solo per ritornare al Rotary del Fonda-
tore, Paul Harris.
Solo rinsaldando l’amicizia condivisa
-
ha insistito Caronna - non trascurere-
mo mai il nostro impegno, tappa arric-
chente e formativa del nostro percorso
rotariano, del nostro percorso di vita”.
Occorre la comprensione del valore di
appartenere - ha aggiunto il Governato-
re -, occorre rispettare regole e proce-
dure applicandole con il buonsenso del
padre di famiglia: noi siamo una grande
famiglia. Da noi non ci può essere spa-
zio per le discriminazioni e parlo delle
donne, qui si deve comprendere l’im-
portanza dei giovani, e non solo di quel-
li del Rotaract, la nostra università di
Rotary. La più grande ricchezza è costi-
tuita dalle professionalità dei soci e noi
dovremmo essere capaci di coinvolger-
li nelle realtà territoriali, portando le
nostre competenze con generosità per
il servizio alle comunità, all’umanità”.
E così la disamina su quel “Rotary Rea-
le” che preoccupa perchè è la vita che
si riproduce e genera solidarietà, è pro-
seguita con fermezza esemplare e coin-
volgente.
Solo così comunicheremo all’ester-
no la realtà del Rotary o se preferite il
Rotary Reale - ha proseguito Caronna -
quello di cui ha scritto nel 1998 il PDG
Gennaro Maria Cardinale, qui presente
come rappresentante del Presidente In-
ternazionale ed a cui va il nostro defe-
rente omaggio. E’ la storia del Rotary.
Dobbiamo tornare indietro per andare
avanti. Nel segno di persone dall’animo
puro che aspettano a braccia aperte,
con la mente sgombra, con occhi lim-
pidi, fratelli nel Servire. Per un Rotary
meno formale, per un Rotary più vero,
per un Rotary del Fare, per il Nostro
Rotary. C’è, credo, in tutto questo, il
segno della tradizione, ma c’è anche la
I relatori con Riccardo Caronna
Scambio di gagliardetti dell’anno 2010-2011
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