ROTARY |
luglio-agosto 2011
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nel 1959/60: Accademia e Rotary sono,
entrambi, ambienti sereni, puliti, traspa-
renti, rispettosi, che hanno una forte
comunanza di ideali e di valori: il senso
della disciplina, la capacità di subordi-
nare l’interesse personale a quello gene-
rale e del servizio, senza, però, mai per-
dere di vista il valore e l’apporto
dell’individuo, il dovere, l’amore per la
Patria, l’integrità morale. Due scuole di
vita diverse ma coincidenti nei fini. An-
che le relazioni del PDG - Past RI Direc-
tor - Gennaro Maria Cardinale e dell’Am-
miraglio di Squadra, Cristiano Bettini,
già Comandante dell’Accademia Nava-
le, hanno sottolineato questa comunità
d’intenti. Su tutti un concetto: la forma-
zione di un individuo è il risultato non
solo della sua istruzione ma anche della
sua educazione. Ed essenziale è il ruolo
dell’etica che non è un valore fisso, im-
mutato nel tempo, ma che con lo scorre-
re del tempo si evolve e si rinnova. Valo-
ri, centralità della persona, etica della
responsabilità, esempio e meritocrazia.
Parole che nella società di oggi sembra-
no essere passate in seconda linea ma
che sono invece essenziali per la cresci-
ta dell’individuo e della società e per
una proficua interazione fra queste due
realtà. A suggello di questa comunanza
di ideali fra Rotary ed Accademia Nava-
le la lectio magistralis di Aldo Forbice,
giornalista e conduttore della trasmis-
sione radiofonica Zapping. “Diritti uma-
ni nella società di oggi” il tema del suo
intervento. Diritti umani perché questi
sono fondamento e presupposto degli
ideali rotariani. Difendere i diritti
dell’uomo altro non significa che lottare
per la difesa della libertà, per la libera
convivenza, per il pluralismo politico e
religioso. Ma soprattutto significa lotta-
re per sconfiggere fame, sete, mancanza
di istruzione, in pratica per sconfiggere
la povertà. E’ la povertà l’ostacolo più
grande sul cammino dell’emancipazio-
ne dell’uomo. 3 miliardi di esseri umani
vivono nella povertà, ed è la povertà la
causa prevalente per la violazione dei
diritti umani. Un uomo veramente libe-
ro deve poter sviluppare tutte le sue po-
tenzialità. Liberi da.., dalla fame, dal bi-
sogno, dalla miseria ma anche liberi di..,
di muoversi, di manifestare il proprio
pensiero, di realizzare se stessi, di dare
il proprio apporto alla società in cui si
vive. Invece, ancora oggi, ha sottolinea-
to Forbice, a oltre 60 anni dalla Dichia-
razione universale dei diritti dell’Uomo
e dalla Carta Europea dei Diritti, sono
molti i Paesi governati da dittatori e re-
gimi totalitari, di destra e di sinistra.
Molti sono i Paesi dove la violenza, la
tortura, la mancanza di equità nei pro-
cessi sono la regola. Una violenza cieca
esercitata su chi dissente, sui più deboli,
sulle donne. Dalla Siria al Pakistan, dal-
la Cina ai Paesi dell’America Latina, dal
Vietnam all’Iran, solo per ricordarne al-
cuni. Particolarmente grave la violenza
sulle donne. Un fronte su cui l’Italia ha
portato avanti un’azione particolarmen-
te incisiva a livello internazionale. E poi
il flagello della pena di morte. 23 i Paesi
che ancora la praticano. I maggiori:
Cina, Usa, Arabia, Giappone, Iran e Iraq.
Ancora una volta la constatazione della
scarsa incisività dell’azione portata
avanti a livello internazionale dagli or-
ganismi preposti, su tutti le Nazioni Uni-
te. Usa, Iran, Israele, Russia, India, Cina
non hanno nemmeno riconosciuto la
Corte Internazionale dell’Aia istituita
nel 2002 per combattere i crimini contro
l’umanità. Resta solo la denuncia, l’azio-
ne continua per smuovere le coscienze.
Il pericolo, Forbice ha ricordato il moni-
to di Gillo Dorfles, è quello dell’assuefa-
zione e dell’indifferenza, sentimenti en-
trambi favoriti da una Tv che anestetizza
le coscienze. Ecco ancora il ruolo del
Rotary. Far prevalere la ragione, com-
battere la violenza, costruire un nuovo
umanesimo che veda al centro la liber-
tà, la crescita civile e culturale degli in-
dividui con i loro diritti ma anche i loro
doveri verso la comunità. Il Rotary, i
suoi club, la sua Fondazione. Arrigo Ri-
L’intervento del Governatore, Vinicio Ferracci
Il saluto del Comandante dell’Accademia Navale, Ammiraglio di Divisione Pierluigi Rosati
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