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IL ROTARY SUL TERRITORIO
L’intervento del Governatore Concetto Lombardo
al Premio Galilei
Gentili signore, autorità illustri, amici rotariani
Ho il piacere di porgere a tutti Voi accanto al mio personale saluto quello dei Governatori dei 10 distretti
Rotary italiani e il nostro unanime apprezzamento per una così prestigiosa manifestazione, giunta quest’an-
no al giro di boa del suo 50° compleanno. Era appunto il lontano 1962 quando il premio Galilei nacque
per felice intuizione di Tristano Bolelli, geniale rotariano di questa città, con lo scopo di diffondere la
cultura italiana nel mondo e di avvicinare il mondo nel nome della cultura italiana. Particolare gratitudine
dobbiamo, inoltre, noi rotariani all’Università di Pisa per aver contribuito a rendere realizzabile fino ad oggi
l’idea di un rotariano.
Che la nostra associazione offra stimoli alla ricerca e riconoscimenti agli importanti risultati da essa otte-
nuti è coerente con i fini che le sono propri. Il premio Galilei esprime, infatti, nel nome della scienza e del
sapere, i valori di cui il Rotary è testimone nel mondo: la libertà di pensiero come fonte di progresso civile,
oltre che culturale; l’internazionalità del sapere e della cultura, in un regime di mutualità e di reciprocità
che cementa l’unione pacifica tra i popoli; il senso ultimo al quale ogni passaggio scientifico non può
sottrarsi, senza che per questo venga intaccata l’autonomia che rende viva e libera ogni ricerca: la dignità
dell’uomo, fine e non mai mezzo nella totalità della sua completa e complessa persona. La scienza come
ricerca pura e disinteressata, animata dalla sete del sapere, come ci insegna Galilei, e volta alla conquista
di sempre nuovi spazi e dimensioni, a questo soltanto è, infatti, vincolata: al porsi al servizio dell’umanità.
Certo, non è facile, cari amici, coniugare questi ideali con i tempi in cui viviamo: tempi nei quali una
sfavorevole congiuntura impone limiti a ciò che per sua natura limiti non ha, appunto la libera ricerca.
Auspichiamo che ritornino in questo settore stagioni migliori, nelle quali le nostre menti più alte, che, no-
nostante tutto, le nostre buone scuole e università riescono ancora a formare, non siano costrette a cercare
fuori dai confini nazionali quello che in patria non trovano. È un impoverimento questo, pari ad un elevato
debito pubblico per il nostro paese, che, nel nome di Galileo e in ciò che di ideale esso esprime, riconosce
gran parte della sua identità spirituale.
Galilei, cari amici, venne definito dal cardinal Bentivoglio l’Archimede toscano dei suoi tempi; ed io pro-
vengo, come forse sapete, dalla terra che diede i natali ad Archimede, precisamente da Augusta nel cui
Territorio stanno i resti della città Greca di Megara- Yblea studiata moltissimo dal Professore Michael Gras
illustre archeologo francese che oggi premieremo. Mi è dunque particolarmente gradito essere qui con Voi a
celebrare il sapere nel nome di chi, in tempi moderni
ed inaugurando con il pensiero e con le opere la mo-
dernità, ha reso attuale la personalità di un grande
siciliano del passato. È un filo d’oro questo che av-
vicina le diverse epoche e le diverse regioni d’Italia,
confermandoci il profilo di un paese straordinario
che ha avuto nei suoi geni il suo più significativo
patrimonio e che ha fatto dello sviluppo del sapere il
suo elemento di eccellenza nel mondo.
Cari amici, chi parla a seguito di tanti, importanti,
interventi ha il dovere di mantenersi in tempi ristret-
ti, ben sapendo che troppe parole rischierebbero di
essere ripetitive e perciò inutili. Mi congedo, quin-
di, auspicando che nel proseguo degli anni questo
premio possa contare numerosi i compleanni felici
come questo, continuando a diffondere il messaggio
di una cultura vera che unisce nel nome della co-
noscenza del mondo che ci sta attorno e, quindi, di
noi stessi. È questo il senso del messaggio guida di
quest’anno rotariano, espresso dal motto voluto dal
nostro Presidente internazionale, con il quale torno
a salutarvi, ringraziandovi per il cortese ascolto: Co-
nosci te stesso, per abbracciare l’umanità.
-
Concetto Lombardo, il quale ha rela-
zionato brillantemente su temi attuali
della Società e del Rotary Internazio-
nale interconnessi con la Fondazione
Premio Internazionale Galileo Galilei
dei Rotary Club Italiani, che opera sot-
to gli auspici del Rotary International e
dell’Università di Pisa.
Il Governatore Lombardo ha posto in
evidenza come il Premio Galilei nac-
que da una felice intuizione di Tristano
Bolelli, geniale rotariano di Pisa, con
lo scopo di diffondere la cultura italia-
na nel mondo e di avvicinare il mondo
nel nome della cultura italiana. Questo
Premio infatti, esprime, nel nome della
scienza e del sapere, i valori di cui il Ro-
tary è testimone nel mondo: la libertà di
pensiero come fonte di progresso civile
oltre che culturale, l’internazionalità del
sapere e della cultura.
Certamente non è facile coniugare que-
sti ideali con i tempi in cui viviamo,
nei quali una sfavorevole congiuntura
impone limiti a ciò che per sua natura
limiti non ha, appunto la libera ricerca.
A tal proposito, il pensiero va alle menti
eccelse di questo nostro Paese, da Nord
a Sud di questa nostra Italia unita, acco-
stando Galileo Galilei, così come fece il
Cardinale Bentivoglio nel definirlo L’Ar-
chimede toscano dei suoi tempi; e con
ciò il Governatore esprime l’orgoglio
di provenire da quella terra che diede
i natali ad Archimede, da Augusta in
Provincia di Siracusa, nel cui territorio
si trova il sito archeologico di Megara
Hiblaea. La sua importanza storica è
stata, appunto, messa in evidenza nel-
la relazione del premiato Prof. Michel
Gras, che ha operato insieme ad altri
illustri archeologi presso le rovine di
Megara, su cui si è a lungo soffermato
con dovizia di particolari.
Il nostro Governatore Lombardo si è
congedato con la citazione del mes-
saggio guida di quest’anno rotariano
espresso dal motto:
Conosci te stesso
per abbracciare l’umanità”.
Q
Concetto Lombardo (secondo da sinistra)
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