ROTARY |
aprile 2012
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degli esseri umani. Ma l’essere umano
non è uniformemente egoista. E la parte
altruista è stata ignorata dai teorici. Dob-
biamo costruire un altro tipo di business,
ignorando il sé, dove non si facciano gli
interessi personali, ma quelli degli altri,
a beneficio del mondo, per risolvere i
problemi che lo affliggono. Questo è ciò
che io definisco social business. E’ raro
sentire associate le parole altruismo e
business. Credo che nel mondo ci sia
spazio per due tipi di imprese: quelle
convenzionali, a scopo di lucro; e quelle
basate sulla finalità altruistica, per risol-
vere i problemi. Chi investirà in questo
secondo tipo di impresa non lo farà per
un ritorno personale, per l’interesse al
guadagno. Ma sarà disponibile a mettere
l’enorme quantità di tecnologia e di crea-
tività a nostra disposizione al servizio dei
problemi sociali che ci circondano.
Il suo concetto di business sociale com-
prende raccolta e investimento di ca-
pitali e la successiva gestione dell’im-
presa per un ritorno sociale. Eppure,
si specifica che non ci sarà ritorno di
profitto. Non le sembra incentivante
alle scelte del capitalismo?
La gente è convinta che sottraendo il
termine profitto le imprese non possano
sopravvivere. Si tratta di un clamoroso
errore, ci sono molti altri incentivi al fare
impresa. Con un social business, faccio
felici gli altri. E così facendo certamente
sarò più felice anche io. È un concetto
sconosciuto agli economisti, che io sto
cercando di introurre. Non sto prenden-
do le distanze a tutti i costi dal capitali-
smo, anzi, ma insistendo sul fatto che il
capitalismo è male interpretato. Si basa
su un unico tipo di business: lo scopo
di lucro, e quindi è squilibrato. Ma se gli
si mette a sostegno il social business,
allora anche il capitalismo può trovare
un vero equilibrio. Quando un’azienda
è gestita solo a massimizzare il profitto,
le persone sono troppo occupate anche
solo per esaminare, oltre che per risol-
vere i problemi sociali, e così, azienda
dopo azienda, succede che la società tut-
ta deleghi la responsabilità sociale al set-
tore pubblico, al governo. Ma nessuno è
in grado di risolvere i problemi sociali
meglio degli stessi cittadini, che spesso
vi sono coinvolti. Questo è un risultato
che il business sociale può raggiungere.
La Grameen ha collaborato con il gi-
gante alimentare francese Danone per
produrre yogurt in Bangladesh. In che
modo questo avventura è diversa da
una tradizionale operazione di svilup-
po?
Si tratta di una operazione senza perdite
e senza dividendi, progettata per risolve-
re un problema sociale, quello della mal-
nutrizione tra i bambini del Bangladesh.
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