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INCONTRI
Piemonte e Valle d’Aosta? Hanno compreso le ragioni del
frazionamento e le hanno accettate oppure si sono sentiti
dimezzati?
Nel Distretto 2031 le ragioni della divisione erano ampiamen-
te conosciute anche se probabilmente non da tutti comprese
fino in fondo. In poco tempo però ha prevalso ed è risultata
vincente l’evidenza di avere un Distretto e un governatore
sempre disponibili e facilmente raggiungibili perché meno
impegnati. A ciò va aggiunto che, grazie all’amicizia persona-
le che mi lega con il governatore del Distretto gemello 2032
Paolo Biondi e gli stretti rapporti derivanti da molte iniziative
comuni, è apparso chiaro che il redistricting non ha compor-
tato alcuna perdita di posizione o rinuncia a vantaggi. Direi
che oggi non vi è più nessuno, almeno che io sappia, che non
si sia reso conto dei miglioramenti derivanti dalla divisione.
Durante le visite, che atmosfera hai respirato nei Club? Entu-
siasmo e vitalità oppure apatia e stanchezza?
Apatia e stanchezza veramente mai. È chiaro tuttavia che la
risposta deve essere differenziata in riferimento al numero
dei Soci dei diversi Club, alla location, alla loro collocazione
in area metropolitana o meno, all’epoca di fondazione, all’età
media degli associati e dall’apertura alle Socie. Queste ed
altre variabili incidono sulla maggiore o minore recettività alle
nuove proposte, sul maggior o minor entusiasmo, sulla più
pronta aggregazione o meno che tuttavia sono sempre risul-
tate assai elevate.
Tutti i Club sono stati promossi all’esame del Governatore?
Il governatore è un amico che consiglia ed indirizza. Non
esamina e non dà direttive. Semmai cerca di fornire utili
suggerimenti, ciò che in qualche caso è avvenuto con utilità
e piacere reciproci.
Quest’anno molte iniziative, seminari formativi e service, sono
stati condivisi dai due Distretti 2031 e 2032. Sarà così anche
in futuro?
Questo è il mio augurio, visti i vantaggi e la gratificazione di
un percorso comune. È chiaro che saranno i tempi a richieder-
lo ed i governatori a deciderlo.
La pace attraverso il servizio è stato il motto del Presidente
internazionale per quest’anno. Quali sono state le iniziative
per la pace del tuo Distretto?
Il mio costante intervento e le mie continue sollecitazioni
hanno ottenuto partecipazioni ai Forum internazionali e hanno
dato avvio ad interventi nella nostra società ed iniziative in
fase progettuale e di elaborazione.
Puoi fare un bilancio dei primi dieci mesi alla guida del Di-
stretto?
Un grandissimo impegno a fronte del quale sono maturate
ottime utilità per i Club ciò che mi ha procurato vive soddi-
sfazioni.
Che cosa ti è piaciuto di più?
Amicizia, generosità, entusiasmo e gradevolezza della spinta
al servizio.
Che cosa ti è piaciuto di meno?
L’idea di lasciare a termine, il 30 giugno prossimo, alla fine
dell’anno rotariano.
Che cosa vorresti cambiare?
Far comprendere che la cultura, in particolare quella convi-
viale, non è un fine di per se stessa, ma un mezzo per attuare
il servizio sociale!
L’espansione è uno dei grandi temi che i Club sono chiamati
ad affrontare, perché se non c’è crescita si corre il rischio di
scomparire. Qual è il tuo suggerimento per individuare nuovi
possibili soci?
A mio avviso la ricetta giusta è quella di potenziare la compo-
nente femminile e disincentivare i Club esclusivamente ma-
schili con interventi mirati. Lo dico per esperienza, visto che
dopo essermi impegnato in tal senso, in pochissimo tempo la
quota rosa del nostro Distretto è aumentata di 15 unità, in
controtendenza rispetto all’andamento generale.
Qual è il tuo consiglio per migliorare l’affiatamento nei Club
e facilitare dialogo e collaborazione tra vecchi e nuovi soci?
Ritengo molto utile a questo specifico fine suggerire services
ed impegni diretti comuni e viaggi in gruppo, per esempio a
visitare realtà rotariane distanti, in maniera da stimolare il
senso di comune appartenenza.
Che cosa possiamo fare tutti insieme, Distretto, Club e singoli
rotariani per promuovere e rafforzare l’immagine del Rotary?
Esaltare i nostri ideali con l’impegno intelligente e coordinato
nel sociale e attirare l’interesse dei media sull’operosità e i
risultati ottenuti sia in noi stessi sia nei confronti.
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