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ROTARY
maggio 2013
FOCUS
/ OBIETTIVI DEL MILLENNIO
NONOSTANTE I PROGRESSI DEFINITI, LA
PROPORZIONE DI BAMBINI DECEDUTI AU-
MENTA IN RIFERIMENTO ALL’AFRICA SUB-
SAHARIANA
Così come per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo c’è
progresso, per il tema della mortalità infantile l’Africa sub-
Sahariana e meridionale, se considerate insieme, compongo-
no la più alta condivisione di casi del mondo. I 6,2 milioni di
bambini morti in queste due aeree nel 2010 corrispondono
all’82% dei bambini morti su scala globale. Per cercare la
prospettiva positiva, 14 delle 66 nazioni con almeno 40 mor-
ti sotto i cinque anni ogni 1.000 bambini nati vivi nel 2010
hanno visto ridurre i propri dati di mortalità almeno della
metà dal 1990. Timor-Leste, Bangladesh, Nepal, Repubblica
Democratica del Lao, Madagascar e Bhutan ha registrato
diminuzioni fino al 60%, in qualche caso maggiori del 4,5%
su scala temporale annuale. In Niger, Malawi, Liberia, Timor-
Leste e Sierra Leone, le morti ogni 1.000 bambini nati vivi
sono state abbattute di oltre 100 durante lo stesso periodo,
dal 1990. Nove di questi risultati sono stati dei paesi dell’A-
frica sub-Sahariana e dell’Asia meridionale, a riprova che il
progresso è possibile anche in quelle regioni.
I PROGRESSI PER I NEONATI ENTRO
IL PRIMO MESE DALLA NASCITA SONO
STATI INFERIORI A QUELLI CHE HANNO
INTERESSATO I BAMBINI AL DI SOTTO
DEI CINQUE ANNI
Rispetto ai risultati riscontrati nella fascia dell’infanzia fino ai
cinque anni di età, i progressi sono stati decisamente inferiori
per i neonati al di sotto del primo mese di vita.
Durante gli ultimi due decenni, più o meno tutte le regioni
monitorate hanno registrato una più lenta diminuzione della
mortalità neonatale rispetto a quella infantile, considerata in
senso più ampio. Globalmente, le morti entro il primo mese
di vita sono scese dalle 32 ogni 1.000 bambini nati vivi nel
1990, alle 23 del 2010. Il che rileva una riduzione annuale
dell’1,7%, inferiore al 2,2% annuale della mortalità sotto i
cinque anni, o al 2,3% del calo della mortalità materna nello
stesso periodo di vent’anni.
Di conseguenza, l’incidenza della precentuale di neonati
morti, consideati rispetto al totale dei dati dell’infanzia dalla
nascita ai cinque anni, è cresciuta dal 37% del 1990 al 40%
del 2010. Una tendenza che è destinata a mantenersi di
fronte al calare delle morti non neonatali, ma infantili sotto i
cinque anni. L’Asia orientale, per esempio ha visto scendere
così rapidamente le morti di bambini, che le morti dei neo-
nati si sono attestate al 57% sul totale nel 2010. Nell’Asia
meridionale, al 50% sul totale, sempre al di sotto dei cinque
anni. L’Africa sub-Sahariana soffre di una mortalità infantile
neonatale – 35 ogni 1.000 nati vivi del 2010 – rispetto a
qualsiasi altra regione e ha registrato il più basso indice di
miglioramento negli ultimi vent’anni. Il problema richiede
interventi più mirati, soprattutto in considerazione dei miglio-
ramenti effettivi su scala infantile più allargata.
LA MORTALITÀ È MAGGIORE TRA I BAMBINI
DELLE ZONE RURALI
Di seguito il rapporto tra rilievi di mortalità sotto i cinque anni
in aree rurali e urbane, tra il 2000 e il 2010.
0
1
3
Latin America & the Caribbean
Southern Asia
Developing regions
Caucasus & Central Asia
Sub-Saharan Africa
Northern Africa & Western Asia
Eastern Asia (excluding China) & South-Eastern Asia
1.6
1.4
1.4
1.4
1.7
1.8
2.1
Mortalità più elevata
nelle aree urbane
Uguale
Mortalità più elevata
nelle aree rurali
1...,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39 41,42,43,44,45,46,47,48,49,50,...68
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