Rotary | Maggio 2013 - page 50

Come organizzazione globale senza vincoli politici o ideologici, il
Rotary ha accesso ad alcune aree territoriali che altre organizza-
zioni non possono raggiungere. Come e dove i Rotariani possono
sfruttare al meglio questa vasta rete di base di leader comunitari?
La risposta naturale è che il loro impatto sarà maggiore laddove
gli altri non possono arrivare. Ma i Rotariani sono un elemento
cruciale di una sana società civile, per cui l’influenza esercitata
da loro è più efficace nei posti in cui la società civile è indebo-
lita e i Rotariani possono incentrare i loro sforzi nel rafforzarla.
Esistono parti del mondo che sembrano attanagliate da un
conflitto senza fine. Sarà mai possibile porre fine al conflitto in
queste aree? Esistono conflitti senza speranza di risoluzione?
Non esiste nessuna situazione senza speranza, e sì, la fine del
conflitto è possibile. Le parole possono arrecare grandi danni.
Il termine Primavera araba indica un periodo di cambiamenti
avvenuti repentinamente in Medio Oriente. Alla Carnegie, lo
chiamiamo Risveglio arabo per chiarire che non si tratta di un
arco di tempo durato pochi mesi, ma dell’inizio di un lungo
processo. I conflitti nella regione non saranno risolti in mesi o
anni, ma in decenni. La sfida per noi all’esterno consiste nel
saper distinguere tra gli alti e bassi, e le tendenze di fondo. Fra
40 anni, quando guarderemo indietro a questo periodo, penso
che lo vedremo in una luce estremamente positiva. Si tratta
della fine di decenni di malgoverno da parte di Governi che
non erano interessati o in grado di rispondere ai bisogni del
popolo. Ma arrivare all’obiettivo finale comporta un processo
lungo e spesso conflittuale. In particolare, temo che stiamo
entrando in un periodo in cui il Medio Oriente sarà caratte-
rizzato da violenze di tipo settario. Potremmo assistere a un
conflitto decennale, e la grande sfida per coloro che stanno
fuori da questa realtà, è di cercare di intervenire per aiutare a
sanare le fratture esistenti invece di infliggerne altre.
In che modo internet e le altre tecnologie avanzate hanno
cambiato la faccia dei disordini civili?
C’è stato un grande dibattito su questa tecnologia per definirla
semplicemente come un nuovo strumento per l’azione o un
cambiamento fondamentale. Credo che a questo punto sia chia-
ro che è un mezzo, ed è un mezzo di trasformazione. Fornisce
informazioni e rende possibile a una moltitudine di persone di
radunarsi in modo spontaneo. Comunque, è anche vero che se
una realtà può essere positiva per alcuni, può nello stesso tempo
essere negativa per altri. I Governi possono considerare questa
fattispecie come un elemento di disturbo. Inoltre, questa tecno-
logia può invadere notevolmente la privacy. Estende a criminali
e contrabbandieri lo stesso potere di cui possono fruire coloro
che lottano per salvaguardare i loro diritti. Ma se considerato in
termini di disordine civile, ha carattere “trasformazionale”.
Per il 2012-2013, il Rotary ha programmato tre forum sulla pace
mondiale durante i quali Rotariani, borsisti della pace del Rotary
e leader della comunità e del mondo intero scambiano idee e al-
lacciano rapporti tra di loro. Qual è l’effetto di eventi come questi?
Questi eventi galvanizzano le persone e danno loro un senso
di ciò che possono realizzare. Alle conferenze, spesso mi viene
chiesto: “Che cosa posso fare?”. Si tratta di un’opportunità
per aiutare le persone a sviluppare piani e progetti. Quando
qualcuno ha un compito da svolgere, occorre chiamare quella
persona, inviarle un’e-mail, organizzare un evento nella pro-
pria comunità; si può fare tanto.
Il genere umano ha la capacità di causare una devastazione di
massa con una singola arma nucleare: è reale questa minaccia?
Beh, non è facile rispondere. La tensione di fondo di una po-
tenziale guerra nucleare tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica
è molto meno probabile di quanto lo fosse in passato. Cin-
quant’anni fa, gli esperti avevano previsto che nella nostra era
ci sarebbero state due o tre dozzine di nazioni dotate di armi nu-
cleari. Il fatto che questo numero sia rimasto a nove è un enor-
me successo. D’altra parte, il progresso tecnologico rende più
facile acquisire lo status di potenza nucleare, e noi viviamo in
un’epoca di terrorismo. Il rischio che una di queste armi possa
finire nelle mani sbagliate è ancora molto alto.
È spaventoso...
È vero, ma si tratta di una realtà con cui viviamo ogni giorno.
Non è possibile annullare la tecnologia che è stata inventata.
Libero Flusso
di informazioni
Basso livello
di corruzione
Accettazione
dei diritti altrui
Alto livello
d’istruzione
Buoni rapporti
di vicinato
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ROTARY
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