Rivista Rotary | Gennaio - Febbraio 2014 - page 38

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INSTABILITÁ
Dopo gli attacchi agli
operatori umanitari nel Pakistan e in Nigeria, i governi
mondiali e le agenzie partner di Rotary hanno dovuto
adattare le campagne d’immunizzazione sulla base
della sicurezza e salute dei propri operatori. In Nigeria
sono state messe in atto misure quali il “firewalling”
(linea tagliafuoco) – programma itinerante d’immu-
nizzazione dei bambini in zone instabili per fermare la
propagazione del virus. I team sanitari spesso lavorano
con agenzie di sicurezza per andare rapidamente in
aree pericolose per vaccinare i bambini, solitamente
per un periodo massimo di due giorni. A Karachi, in Pa-
kistan, la polizia protegge i team durante le campagne
porta a porta. Nelle altre aree ad alta tensione, i team
sanitari si spostano in furgoni scortati dalla polizia per
evitare di essere facili prede di terroristi.
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APATIA DELLA COMUNITÁ
Per promuovere la partecipazione locale allo sforzo
per l’eradicazione, il programma nazionale afghano
ha sviluppato una campagna comunicativa dal tema:
“sconfiggere la polio è UNA MIA RESPONSABILITÁ.”
In Nigeria il Volunteer Community Mobilizer Network
ha siglato un partenariato con gruppi religiosi e leader
locali, inclusa la scuola coranica di Tsangaya, per poter
operare in zone ad alto rischio. Il popolare attore e
cantante nigeriano, Sani Musa Danja, è stato nomina-
to Ambasciatore Rotary per la polio per aiutare nelle
tematiche dell’educazione pubblica e contro la propa-
ganda anti vaccino orale. Cibo e altri beni di prima ne-
cessità vengono poi distribuiti per attirare le famiglie
durante le campagne di vaccinazione. Nel Pakistan, la
commissione nazionale PolioPlus, in collaborazione
con organizzazioni locali non governative, è impegna-
ta in interventi sanitari e d’immunizzazione contro la
polio nelle zone ad alto rischio.
GRANDI
SFIDE
COSA
FARE PER
AFFRONTARLE
meeting di Abu Dhabi condotto da Bill Gates ha assicurato
le risorse necessarie per proseguire questa iniziativa fino al
suo completamento. Ora non ci sono più scuse per quel che
riguarda le risorse economiche, quindi, se i problemi accen-
nati sopra saranno affrontati nel giusto modo, il programma
finirà nella maniera che tutti noi desideriamo.
Dal 1988 il programma per l’eradicazione ha speso 10
miliardi di dollari americani. Fino alla certificazione
dell’eliminazione della malattia, fissata per il 2018,
altri 5,5 miliardi saranno necessari. Questo è piú della
metá di quello che è stato speso finora. Perché la fase
finale è la piú dispendiosa tra le precedenti?
Normalmente, in questi tipi di programmi, è necessario in-
crementare le risorse nella parte finale, che è sempre la più
difficile di tutte. I problemi di sicurezza, logistica, accesso
ad aree remote, e popolazioni che rifiutano di collaborare
devono essere superati.
Qual é la lezione appresa dall’aver combattuto una
malattia globale, e come questa puó essere d’aiuto
nell’affrontare problemi simili in futuro?
Un’importante lezione è quella che programmi di questa
grandezza non possono essere lanciati senza aver la certezza
di una copertura finanziaria adeguata. Le strategie devono
essere verificate costantemente, così che ogni eventuale
modifica possa essere implementata senza compromettere
il risultato generale.
Durante il Global Vaccine Summit ad Abu Dahbi nel
2013, lei ha annunciato che sono stati raggiunti 4 mi-
1...,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37 39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,...70
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