ESILIO PERMANENTE
L’aiuto dei Borsisti della Pace ai rifugiati
perchè possano ricominciare.
di BRAD WEBBER
Ogni 10 minuti, nasce un bambino senza Stato - sen-
za che la cittadinanza gli sia riconosciuta in alcun
Paese. La crisi in Siria, i conflitti in Sud Sudan e nella
Repubblica Centro Africana, e in molte altre nazioni
stanno producendo nuove generazioni di rifugiati,
sfollati e richiedenti asilo. Sono sempre di più gli esuli
a lungo termine, che trascorrono anni, se non decenni
in città di fortuna per profughi, con le loro famiglie,
senza possibilità di tornare a casa.
Il numero di persone costrette ad abbandonare le
proprie case a causa della guerra e dei conflitti ha
superato i 50 milioni, per la prima volta dalla fine
della seconda guerra mondiale, quando è stato creato
l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per
i rifugiati.
A lavorare per aiutare questa popolazione crescente di
rifugiati – partendo dalla considerazione di coloro che
lavorano duramente in enormi accampamenti in Afri-
ca e nel Sud-Est asiatico, per arrivare a quanti si sono
insediati in Europa e in Nord America - sono alcuni
dei laureati dei Centri della Pace del Rotary. Si tratta
di circa 900 borsisti della pace, laureati attraverso
il programma, sin dal suo inizio nel 2002. Persone
che lavorano proprio per garantire la fornitura di cibo
e il più elementare riparo, formazione professionale,
istruzione, e ogni altra forma di sostegno che aiuti i
rifugiati a ricostruirsi una vita.
Ogni anno i Centri della Pace del Rotary ospitano
fino a 100 borsisti della pace in un programma di tre
mesi presso la Chulalongkorn University di Bangkok,
o un corso di laurea, o un master presso le università
partner del Rotary in Australia, Inghilterra, Giappone,
Svezia e Stati Uniti. Quattro ex alumni, che lavorano
per organizzazioni non governative e no-profit che
aiutano i rifugiati, hanno condiviso le loro storie con
The Rotarian.
28 ROTARY gennaio-febbraio 2015
