Rivista Rotary | Gennaio / Febbraio 2015 - page 38

Un lupo mannaro mi ha tagliato la strada mentre mi recavo al
quartier generale delle Nazioni Unite. Era la mattina dopo la
notte di Halloween, e credo che quel lupo abbia trascorso una
lunga notte. Sistemandosi la maschera da bestia, l’uomo lupo
ha girato l’angolo e si è ritrovato a schivare migliaia di corridori.
Accade sempre qualcosa a New York. Il primo weekend di
novembre, dopo la parata di Halloween e il sopralluogo del
sabato per la Maratona di New York, l’evento principale è il
Rotary Day alle Nazioni Unite, un incontro dedicato a una
positiva partnership che continua da decenni.
Alla luce degli argomenti trattati – fame nel mondo, povertà,
guerra, disastri, traffico umano ed emergenza abitativa – che
la giornata iniziasse con un lupo alla porta e dei corridori im-
pegnati a percorrere una lunga strada, era quasi naturale, e
avrebbe ben reso il senso dell’incontro.
Il primo a farsi notare è stato Louis Turpin, del Rotary Club
Rhinebeck (New York), montando una tenda nel salone d’in-
gresso. Arrivato alle 6,30 del mattino, si è messo subito a pro-
muovere ShelterBox, una tenda da campeggio contenuta in
una cassa verde, grande come una piccola cassapanca. Come
un mago, Turpin, ne ha tirato fuori una tenda e i suoi sostegni,
seguiti da una zanzariera, lenzuola, coperte, un purificatore
per acqua, un set di giocattoli per bambini, pentole, padelle e
una stufa. “Ho dovuto lasciare il kit degli attrezzi, fuori poiché
non era possibile portarlo nell’edificio”. Le ShelterBox hanno
salvato vite e hanno fornito degli spazi protetti a rifugiati di
oltre 100 tra calamità e guerre. “Possono dormirci in 10 al
caldo e dignitosamente. Non possiamo ancora garantire che
nessuno di questi 10 non russi, ma magari più avanti…”
Presto la hall si è riempita di espositori. C’era una donna sorri-
dente con il nome di fantasia rotariana Elsie Service che distri-
buiva volantini riguardo un progetto sull’acqua nelle Filippine,
supportato dal Rotary Club Commack-King Park (New York), di
cui faceva parte. C’era poi Stephen Mecca, un ingegnere del
Rotary Club Jamestown, con un paio di progetti: un laboratorio
informatico portatile per studenti e un bagno a bassissimo
ROTARY E NAZIONI UNITE
Pace, polio, e 70 anni di partnership
il racconto dell’appuntamento annuale all’ONU.
PARTNERSHIP
38
ROTARY
gennaio-febbraio 2015
1...,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37 39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,...70
Powered by FlippingBook