Rivista Rotary | Giugno 2015 - page 36

OPINIONI
36
ROTARY
giugno 2014
Rotariani oculatamente cooptati e formati/informati
adeguatamente: può essere una risposta agli abbandoni
e agli “sleeping members”?
La membership costituisce problema vitale per il Rotary. Lo
ha sottolineato in maniera forte il Presidente Huang, preoc-
cupato per la perdita di soci, che si stava verificando in alcu-
ni Paesi, tra i gli ultimi dati ci dicono che stiamo tornando a
crescere, anche nel nostro Distretto. Rimane comunque fon-
damentale il problema del mantenimento dell’effettivo che
chiama in causa la necessità di una formazione che nei nostri
club ha bisogno di essere implementata con azioni continue
e strategie di coinvolgimento dell’intera compagine sociale.
Fondamentale in questa azione è il ruolo dell’istruttore di
club attraverso un insieme di interventi che coinvolgono tutti
i soci. Qui dobbiamo ancora crescere.
Hai vissuto la tua vita professionale nel mondo della
scuola, con una lunga e brillante carriera di Dirigente
scolastico, a favore dei più giovani, e sempre col sorriso
sulle labbra. E ai giovani hai dedicato un’attenzione im-
portante anche da Governatore.
L’umanità in crescita è sempre stata e continua a essere an-
cora oggi una delle ragioni fondamentali della mia esistenza.
Ne è prova la mia vita professionale che ho dedicato alla
formazione delle giovani generazioni ricevendone in cambio
tante soddisfazioni. Ho dato tanto in umanità ma ho anche
ricevuto “sette volte sette”. Con queste premesse non potevo
non porre le nuove generazioni al centro della mia azione di
Governatore. I giovani mi hanno seguito ovunque con entu-
siasmo. Anche in Sicilia, a Marsala, il mio intervento si è
concluso con forte applauso da parte dei rotaractiani presenti
provenienti da ogni parte d’Italia.
Viviamo in un clima di crisi economica e di valori: che
risposte può dare il Rotary, in particolare promuovendo
l’etica professionale?
La crisi, che attraversa il nostro Paese, pone le persone in
una situazione di incertezza e di disorientamento, che ri-
chiede risposte. Il Rotary può essere una possibile risposta.
Occorre però che i nostri club si presentino nelle comunità
con i fondamentali valori rotariani e con concreti progetti di
servizio. Ma le idee camminano con le gambe degli uomini...
e quindi abbiamo bisogno di testimoni credibili che sappia-
no proporre una positiva immagine del Rotary sul territorio.
Quanto ai possibili cambiamenti evidenzio che gran parte
delle mie risposte sono orientate a produrre cambiamenti
nel Rotary. Due cose voglio evidenziare comunque: 1° la vita
nei club non può continuare a scorrere secondo il canonico
format; alla fine i rotariani si stancano e frequentano poco e
quel che è peggio finiscono con l’allontanarsi; 2° la sempli-
ficazione burocratica della nostra organizzazione dà spesso
l’impressione di voler prevalere e quindi sottrarre spazio
all’agire rotariano. I club forti costituiscono il fondamento del
Rotary a condizione che abbiano un effettivo che partecipa
alla vita del club e che sia in grado di progettare e attuare at-
tività di servizio che rispondono alle esigenze del territorio in
modo da coltivare un'immagine pubblica favorevole che sola
può favorire lo sviluppo dei club rotariani. Aggiungo ancora
un’altra condizione: contribuire a rendere forte la Fondazione
Rotary, che è un impegno che non sempre i club tendono ad
onorare anche se poi chiedono finanziamenti per i loro pro-
getti. Dimenticano che più si raccoglie nel Distretto più fondi
vengono restituiti al Distretto stesso per finanziare i progetti.
Cosa cambieresti per adeguare il Rotary alle sfide dei
tempi nuovi?
Dal mio curriculum traspaiono i traguardi raggiunti, ringrazio
il Signore per questo. Non si coglie però il percorso della mia
vita. Il riferimento a Gaetano Salvemini e a don Tonino Bello
si spiegano solo pensando al mio percorso di formazione. Da
Gaetano Salvemini, che ho imparato a conoscere nella mia
famiglia materna, ho ricavato l’amore per la giustizia sociale;
da don Tonino Bello mi deriva l’amore per gli umili e per gli
ultimi e le modalità di approccio a loro.
Prima di concludere avverto un forte bisogno: ringraziare mia
moglie Anna, persona meravigliosa alla quale devo tanto e
con la quale condivido un lungo percorso di amore; a lei devo
tanto: mi ha accompagnato e sostenuto in ogni impresa. Ac-
canto a mia moglie, mio figlio Mirko sempre prodigo di con-
sigli e mio figlio Walter l’angelo custode della mia famiglia.
L
ivio
P
aradiso
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,...64
Powered by FlippingBook