Rivista Rotary | Giugno 2015 - page 67

SPECIALE
CONGRESSI ITALIA
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Anche il Rotary ha il suo buon Congresso. Non è legato a
eventi particolari o evenienze specifiche, ha una sua data
indicativa, ha un suo significato preciso: si piazza attorno
alla fine del mandato di un Governatore (e quindi di un anno
rotariano) destinato a chiudersi a giugno), deve tener conto
di alcuni adempimenti statutari e deve tracciare e ricordare
quanto fatto, gli obiettivi che ci si era dati e le risultanze con-
seguite, si devono tracciare le linee delle prossime cose da
fare, delle strategie da mettere in atto e conclamare i nuovi
attori delle sfide che si presentano. Apparentemente tutto
qui. Poi come ogni buon Congresso deve avere un’agenda de-
gli interventi, i tempi relativi, i temi trattati, l’organizzazione,
la promozione, la comunicazione, il coinvolgimento e tutto
quello che può più o meno al suo successo. Anche il Congres-
so Rotary 2015 per il Distretto 2050, a tema "Etica e finanza,
mondi incompatibili? Sviluppo delle comunità locali" non può
che seguire lo schema. Il ringraziamento va a chi si è prodi-
gato oltre ogni aspettativa per un’organizzazione impeccabile
e con un successo al di là di ogni più rosea previsione. Natu-
ralmente non si può che partire dalla mente che l’ha ideato e
ne ha disegnato i contorni essenziali: staff a parte, il merito
ricade su Fabio Zanetti, governatore in carica, vigevanese,
proiettato a una visione del Rotary assolutamente nuova e
infinitamente più vicina che in passato al proprio territorio e
alle sue terribili esigenze dell’attuale momento storico. Anco-
ra apparentemente semplice il suo ragionamento: Vigevano è
una città che, oltre ad essere quella in cui abito e opero, ha
subito un tracollo industriale senza precedenti, tutto langue,
anche la famosa spes fosco liana si è terribilmente allonta-
nata, occorre nutrire, come si può, la speranza dei giovani,
di chi ancora si ostina a fare impresa, occorre rimuovere o
almeno contribuire a farlo, gli ostacoli che, fra gli altri si
frappongono, alla ripresa dei piccoli, dei dure a morire, degli
innamorati imperituri del rischio imprenditoriale. Allora, in
aggiunta ad adempimenti, riconoscimenti, rituali di contorno,
ecco i temi forti da trattare: finanza ed etica oltre a un talk
show al vetriolo sull’Islam, soprattutto quello degenerato e
pericoloso come mai. Ci sono poi esposizioni, spettacoli, il
giusto coinvolgimento della città attraverso i suoi canali di
comunicazione e partecipazione, e il tutto, si fa per dire, si
conclude in un’apoteosi di interesse, di impegno, di volontà,
ancora una volta di aprirsi e raccontarsi. Si forma un team di
lavoro. Si assegnano compiti e responsabilità, si guarda al ca-
lendario e si fissa un cammino di avvicinamento, si pianifica
in dettaglio, si coinvolgono tanti rotariani di ferrea volontà, si
individuano e contattano i diversi relatori esterni, le autorità
che si vorrebbero in sala e magari anche al microfono, si fa
un palinsesto degno del più complesso programma televisivo
e si parte. Arrivano le scadenze, si corre come sempre, arriva
la data prefissata e dichiarata, il Congresso si svolge. Ne
raccolgo la documentazione, scruto fra i miei appunti di sala,
cerco una visione d’insieme e al contempo di dettaglio per
far luce sui fatti, sui messaggi, sulle tendenze che si sono
espresse, più o meno velatamente o in modo assolutamente
forte e chiaro. E riscoperta di quanto vissuto mette in luce ciò
che di buono è stato fatto e soprattutto traccia la strada per
quello che si farà.
D. 2050
ETICA E FINANZA, MONDI INCOMPATIBILI?
L'intervista al Governatore Zanetti.
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