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ROTARY

febbraio 2017

SPECIALE

Guardare quella foto, guardare quella bambina e la nostra ruo-

ta Rotary: quello fu il momento in cui mi resi conto della forza

del Rotary che tutti noi conosciamo, ogni singolo giorno: il po-

tere di fare la differenza per coloro che hanno bisogno di noi.

Fare la differenza è un’espressione che sentite dire sempre

nel Rotary, le opportunità che abbiamo e le cose che faccia-

mo. E questa è la ragione per cui siamo tutti qui, a quest’as-

semblea. Per fare la differenza: nel nostro mondo, nelle no-

stre comunità e nella vita del prossimo. E per l’anno rotariano

2017/2018, questo non sarà solo il nostro obiettivo, ma il

nostro tema: Il Rotary fa la differenza.

Il tipo di differenza che ogni club e ogni rotariano potrà fare

dipende dalle sue decisioni. Ma noi siamo uniti in seno alla

nostra organizzazione e riguardo i suoi principi comuni: la

nostra insistenza sull’etica e il nostro impegno nel servire al

di sopra di ogni interesse personale.

Come singolo individuo, cosa avrei potuto fare, cosa avreb-

be potuto fare ognuno di noi per aiutare quei bambini di

Chernobyl? Noi non avremmo saputo nemmeno da dove

cominciare. Ma attraverso il Rotary, il mio piccolo Club di

Sandringham fu in grado di fare una differenza reale.

Nel Rotary, noi sappiamo che possiamo fare di più insieme

che da soli. Questo è il principio su cui si basa il nostro ser-

vice, ed è vero a ogni livello del Rotary. Noi siamo uniti nei

nostri obiettivi comuni di spostare in avanti la nostra organiz-

zazione e assicurare il suo futuro duraturo. Io chiedo a tutti

voi di tenere sempre a mente quello spirito di lavoro di squa-

dra e cooperazione e di riportarlo con voi nei vostri distretti.

Vorrei ribadire che l’anno prossimo per tutti noi non sarà un

anno di sola leadership. Il nostro lavoro è di farne un anno per

far brillare il Rotary. Un anno in cui tutti noi ci siamo impegna-

ti a dedicare al service attraverso il Rotary. Questo è il Rotary

che fa la differenza, creando club di service più attivi che pos-

sano operare meglio e in modo più duraturo. È credere in un

Rotary che viene riconosciuto per le buone opere che realizza,

un Rotary che continuerà a crescere, a perdurare, a passare da

un punto di forza all’altro, facendo la differenza nelle nostre

comunità, nei nostri Paesi e nel nostro mondo.

Questo è quanto realizzeremo insieme nel prossimo anno:

il

Rotary fa la differenza.

viviamo, e dal quale tutti noi dipendiamo. Questa può essere

la nuova caratteristica del Rotary nel 2017/2018.

Oggi ho cominciato parlando delle esperienze rotariane che

cambiano la vita. E desidero concludere parlandovi di un’e-

sperienza che mi ha cambiato la vita, un’esperienza che ha

dato forma al mio servizio e al mio impegno per il Rotary.

È successo circa 31 anni fa, il 26 aprile 1986, e ricordo la

data perché era il mio 39esimo compleanno, quando esplose

il reattore numero 4 dell’impianto nucleare di Chernobyl. Tut-

ti noi conosciamo gli enormi problemi causati da quell’evento

in Ucraina, in Bielorussia e in tutta Europa.

Anni dopo, il governo australiano realizzò un programma per

aiutare i bambini di Chernobyl, portandone tanti in Australia

per brevi vacanze al sole così da esporli all’aria pura del Pa-

ese. Il mio Rotary club offrì di prendersi cura di un autobus

di bambini per un fine settimana a Sandringham, dove c’è

un bellissimo parco giochi costruito anni prima dal mio club.

Ci divertimmo con quei bambini, che erano più magri e più

pallidi di quello che avrebbero dovuto essere. E la settimana

dopo il loro rientro, sulla prima pagina di un quotidiano locale

c’era la foto di una bambina che giocava nel giardinetto del

Rotary club, con un grande sorriso in faccia e coi capelli al

vento. Accanto a lei, c’era la ruota del Rotary.

Condividere le esperienze rotariane che cambiano le vite

per cambiare altre vite.

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