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UNESCO

per l’illuminazione dell’area viaria e la valorizzazione della

facciata della chiesa di San Jacopo tra’ Fossi, del tabernacolo

e degli sproni di Palazzo Nori.

La storia racconta

Quarantatré anni fa, nel novembre del 1972, a Parigi fu adot-

tata la Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e

naturale mondiale, che a tutt’oggi è stata firmata da 175 Stati

membri dell’UNESCO. Fu certamente un passo storico per

la conservazione di monumenti, paesaggi, valori e tradizioni

appartenenti all’intero pianeta e la cui salvaguardia trascende

gli interessi nazionali. Elementi sostanziali della natura e della

competenza umane che le generazioni attuali hanno il dovere

di trasmettere intatte a quelle future. Dal novembre 1972 fino

ad ora molto è stato fatto “per garantire una protezione e una

conservazione le più efficaci possibili e una valorizzazione la

più attiva possibile del patrimonio culturale e naturale” (come

si legge nell’art. 5 della Convenzione) che ci è stato affidato.

Un compito arduo che si scontra quotidianamente con un cre-

scendo di fattori ambientali e socio-economici di una gravità

tale che può essere affrontato solo da una comunità interna-

zionale coesa e solidale. In questo senso i soci del Rotary Club

di Urbino, coscienti che la pace si favorisce e si mantiene solo

attraverso la conoscenza reciproca e lo scambio culturale tra

donne e uomini di popoli e di etnie diverse, nell’anno rotariano

2012-2013, considerando che il motto dell’allora presidente

Internazionale Sakuji Tanaka faceva esplicito riferimento alla

costruzione della Pace attraverso il servizio, ritennero di dovere

organizzare il convegno Unesco città storiche, patrimonio di

pace. Il primo convegno si proponeva di: costruire insieme una

sorta di vademecum che riporti le caratteristiche, i problemi, le

necessità, ma anche le potenzialità che ogni sito simile espri-

me; creare una sinergia e una collaborazione tra i club Rotary

per perseguire i seguenti scopi comuni:

a) i Rotary club inseriti nei siti Unesco individuati, si impegne-

ranno a sostenere le direttive che ogni anno l’Unesco diffonde;

b) i Rotary club adotteranno, ogni anno, tutte le iniziative

possibili per sostenere l’immagine dei propri centri storici nel

rispetto dei principi fissati dall’Unesco;

c) i Rotary club presenti nelle città coinvolte nel progetto si im-

pegnano a valorizzare e promuovere i siti dichiarati patrimonio

dell’umanità dall’Unesco, costruendo una rete di relazione tra

i club stessi.

Sono impegni importanti cui ogni rotariano non può sottrarsi.

Al termine del convegno, tutte le delegazioni presenti appro-

varono la Dichiarazione di Urbino che impegna i Rotary club

delle città e centri storici Unesco “a essere di concreto aiuto al

di sopra di ogni interesse personale, affinché i paesaggi storici

urbani si perpetuino con i suoni, i colori e la progettualità di

oggi e siano una realtà godibile da ogni donna e uomo in un

futuro di pace” e si davano appuntamento dopo due anni a

Istanbul per il secondo incontro internazionale.

E così è avvenuto: nei giorni 4 e 5 aprile 2015 si è tenuta a

Istanbul la seconda conferenza rotariana sul tema UNESCO

historic cities, heritage of Peace

, ospitata dal Rotary Club di

Istanbul con la quale, come ha detto il governatore del Distret-

to 2420 Müfit Ülke, si intendeva rafforzare l’impegno rotariano

a intervenire con costanza e determinazione per la conser-

vazione e la valorizzazione dei centri storici e città storiche

Unesco. Il tema che aveva guidato i lavori della Conferenza di

Urbino era il Tempo mentre a Istanbul, come era stato conve-

nuto nel 2013, è stato quello dei Suoni e dei Colori delle città

storiche. Nel 2017 il Rotary Club di Firenze ha organizzato la

terza edizione del convegno biennale UNESCO città storiche,

patrimonio di pace ed il tema del Convegno è stato Quale

illuminazione per le città storiche, ma questa è storia di oggi.

L

uigi

de

C

oncilio

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