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ROTARY
giugno 2017
gono realizzati nell’ambito delle sei aree di intervento: pace
e prevenzione/risoluzione dei conflitti, prevenzione e cura
delle malattie, acqua e strutture igienico-sanitarie, salute
materna e infantile, alfabetizzazione ed educazione di base,
sviluppo economico e comunitario.
Secondo il Rapporto annuale della Fondazione nell’anno
2015-16 sono stati erogati attraverso sovvenzioni distrettuali
25,5 milioni di USD per 494 progetti umanitari e attraverso
sovvenzioni globali 76 milioni di USD per 1.165 progetti
umanitari; in totale 101,5 milioni di USD. Per quanto riguar-
da i distretti italiani mi piace ricordare: la “partnership socia-
le” con la Fondazione Banco Alimentare, strumento di solida-
rietà sociale, finalizzata alla realizzazione della Giornata della
Colletta Alimentare su tutto il territorio nazionale; e ultimo, in
ordine di tempo, la solidarietà espressa a favore delle popo-
lazioni del Centro-Italia colpite dal terremoto che si tradurrà
nel progetto “Fenice”. È un progetto di crescita territoriale
che, attraverso il sostegno e il rilancio delle economie, potrà
offrire nuove opportunità ai giovani. Il compito del Rotary, il
nostro compito, è quello di essere mediazione tra pubblico e
privato; il nostro impegno è quello di dare voce a chi voce non
ha; la nostra presenza sul territorio deve diventare coscienza
critica delle istituzioni.
Dobbiamo continuare a combattere l’abbandono, il degrado,
la miseria per sollevare persone costrette ai margini della
società a causa di problemi economici (disoccupati, sottosti-
pendiati, pensionati, etc.) o di altro genere (malati, invalidi,
stranieri immigrati, etc.). Dobbiamo continuare - attraverso
metodologie di prevenzione - a combattere per rimuovere le
condizioni che producono lo sfruttamento di tante giovani
donne strappate alla giovinezza e alla dignità sui marciapiedi
delle nostre città opulente e che mortificano i giovani emar-
ginandoli, rendendoli facile preda della droga e della cultura
consumistica e mafiosa e costringendoli a una esistenza
indegna priva di quella gioia di vivere che fiorisce nel loro
cuore. Dobbiamo dare speranza alle attese umane. Dobbiamo
operare per un mondo migliore.
R
iccardo
G
iorgino
INDICEOPINIONI