ROTARY |
novembre 2011
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Paul Knyff, Julio Sorjus ed Elio Cerini durante la
prima sessione plenaria, nel momento dell’inter-
vento di apertura del Presidente Internazionale
Kalyan Banerjee.
Nella pagina a fianco: il Presidente nel suo indirizzo
di saluto all’Institute. Tra i contenuti del suo mes-
saggio, le enfasi presidenziali dell’Anno Rotariano,
concentrate sui temi della famiglia, della continui-
tà, dell’innovazione. Particolare accento è stato po-
sto dal Presidente al tema della formazione per una
membership convinta e consapevole.
stessi la forza e la capacità di prenderci
cura del mondo, e quando mi riferisco al
nostro io come punto di partenza intendo
dire che dobbiamo essere certi di essere
integri per poter affrontare le fratture e le
fessure che condizionano il mondo” (…)
Dobbiamo concentrarci sul nostro futuro
come succede nelle famiglie, dove si cer-
cano nel futuro le risposte migliori, nella
continuità: nel Servizio rotariano l’obiet-
tivo è di continuare le cose fatte bene, e
creare le condizioni per un cambiamento
positivo, laddove ci è possibile farlo”. (…)
I giovani sono un riferimento importante
per noi e con altre importanti aree di inter-
vento prioritarie per l’umanità rappresen-
tano ciò su cui ci dobbiamo concentrare”
(…)
Il nostro più importante progetto, l’e-
radicazione della polio, dopo tanti anni è
davvero a poco dalla sua conclusione e ci
permetterà di essere ancora una volta ar-
tefici del cambiamento, perché il Rotary è
nel suo intimo cambiamento, evoluzione”.
(…)
Al momento riscontriamo solo 410
casi di polio nel mondo, rispetto ai 682 di
un anno fa nello stesso periodo, pari a un
calo di più di un terzo: l’Afghanistan ha
riportano solo 28 casi quest’anno; il Paki-
stan 91 e rappresenta una delle zone dove
concentriamo il maggiore impegno. E l’In-
dia, tra le più colpite dal flagello, ha ripor-
tato un solo caso, di una piccola bambina
che non è riuscita ad alzarsi un mattino,
perché colpita dal virus. Il suo futuro è
ancora incerto, ma il futuro dei bambini
indiani è più splendente che mai, perché
da quel giorno non si è registrato neppure
un nuovo caso, non uno solo”. (…) Solo
pochi mesi fa il New England Journal of
Medicine ha prospettato in un articolo l’e-
ra post-polio. (…) Parte del nostro ruolo
del Rotary è dare eco alle buone notizie,
dobbiamo farlo perché si parli di noi, per
poter essere notati. Perché io credo che le
persone non siano naturalmente pessimi-
ste. Hanno desiderio di sapere del buono
che si fa nel mondo, e vogliono esserne
parte. Allora perché non dovrebbero esse-
re parte del Rotary? Perché non pensare
che possano agire sulla base di quei senti-
menti? Perché non dovremmo farlo tutti?”
Aperta da Julio Sorjus la seconda sessio-
ne plenaria ha visto la trattazione del tema
dell’Ideale del Servizio, di cui hanno parla-
to in prima istanza Norbert Turco che ha
evidenziato il senso del servizio e il suo ef-
ficace riflesso sulla popolazione mondiale
nelle situazioni di maggiore disagio, dove
i Rotariani hanno saputo portare il loro
contributo attivo con credibilità e concre-
tezza, sulla base dei valori umanistici che
contraddistinguono la forza dell’amore
e dell’altruismo della nostra associazio-
ne. Serge Gouteyron ha affrontato in una
brillante esposizione il tema del servizio
lungo il percorso del Rotary, contestualiz-
zando in diversi periodi il ruolo dei Rota-
riani, tra protagonisti, contesti geografici
e sociali e situazioni storiche, filosofia e
ideali dominanti. Linda Muller, in rappre-
sentanza dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità, ha parlato di partnership e
del valore della condivisione di obietti-
vi per un più efficace lavoro, che veda le
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