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ROTARY SUL TERRITORIO
attrezzi, coperte, stoviglie, rivestimenti
speciali per adattarsi a diverse situazio-
ni climatiche e ambientali, e per i più
piccoli carte penne e colori per dise-
gnare; oggi la box può contare su anni
di costante sviluppo tecnico e logistico
e, sopratutto, su svariate esperienze in
ambito internazionale nel corso delle
quali ShelterBox ha portato e allestito
campi sotto la sua responsabilità fino
a raggiungere un livello di leadership
riconosciuta dalle più importanti orga-
nizzazioni umanitarie internazionali.
Ma chi porta materialmente l’aiuto
sul campo? E come si puo’ aiutare?
All’interno della sua organizzazione,
ShelterBox ha definito il ruolo dell’SRT
-
ShelterBox Response Team - il nucleo
che gestisce le tende sul campo. A que-
sto team di volontari è affidata la parte
più delicata del processo di aiuto e le
difficoltà con le quali si deve confron-
tare sono così tante e così pressanti,
da richiedere un lungo percorso di ap-
prendimento prima di poter entrare a
far parte delle fila del team. Il 12 Mag-
gio scorso si è svolto a Grenoble, sotto
la direzione della ShelterBox Academy,
il corso introduttivo per la selezione
degli aspiranti volontari. Obiettivo del
corso: mettere gli aspiranti nella con-
dizione psicologica che tipicamente
ciascun membro dell’SRT affronta ogni
giorno, durante la fase di consegna del-
le box. L’affiliata italiana ShelterBox
Nord Italia Onlus ha partecipato con
tre dei suoi membri del consiglio, a se-
guito delle raccomandazioni arrivate
dall’International Affiliate Conference
di Newquay, in Cornovaglia, nel corso
della quale tutte le Affiliate del globo
sono state istruite sull’importanza di
avere membri effettivi impegnati sul
campo, oltre che nelle fondamentali
attività di raccolta fondi. Il corso si è
svolto per tre giorni sulle montagne at-
torno Grenoble.
I partecipanti, provenienti da svariati
paesi nel mondo, sono stati raggrup-
pati in piccoli team di quattro persone.
Questi gruppi hanno dovuto affrontare
sfide di intensità via via crescente: dal
trasporto di una box, all’allestimento di
un piccolo campo, alla navigazione con
mappa e bussola; hanno imparato i me-
todi di comunicazione con l’headquar-
ter, hanno affrontato simulazioni degli
scenari sul campo quali le problemati-
che politiche, amministrative, sociali,
ambientali e climatiche. Tra le sfide,
due hanno messo a più dura prova la
solidità dei partecipanti: l’individuazio-
ne della posizione dei campi e lo spo-
stamento notturno.
La responsabilità di scegliere un campo
ShelterBox è responsabile della dona-
zione di migliaia di persone e, raggiun-
to il luogo del disastro, diventa anche
responsabile, tramite l’SRT, della buo-
na gestione delle box, frutto delle do-
nazioni.
Scegliere un campo significa com-
prendere la situazione orografica di un
luogo, capire quante tende è possibi-
le installarvi, verificare la presenza di
fonti d’acqua nelle vicinanze. Perché il
campo funzioni servono strade carra-
bili, per raggiungerlo con gli aiuti, così
come serve una conformazione utile
per ripararlo e tenere sotto controllo
gli accessi e le uscite.
Ma perché un campo possa garantire
la permanenza delle persone per un
tempo indeterminato deve anche esse-
re connesso alla rete elettrica e dotato
di impianti sanitari. Tutti questi e molti
altri dettagli servono nel momento cru-
ciale della scelta. L’Academy ha dimo-
strato quanta professionalità sia neces-
saria e quanta dedizione servano fin dal
primo momento di una spedizione.
Imparare a muoversi quando la tec-
nologia non ti assiste
Cosa succede quando sei al buio, di
notte, senza punti di riferimento, sen-
za strade e senza strumenti satellitari
e un evento improvviso ti costringe
a spostarti da un campo all’altro? E’
questa la domanda a cui l’Academy ha
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