Rotary | Dicembre 2013 - page 62

APPROFONDIMENTO
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ROTARY
dicembre 2013
Internazionalità di patria
Rotary e patriottismo moderno
Tra grandi Nazioni e Unioni di Stati, l’Associazione crea il proprio status
DI
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ORINO
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Il ‘900 è denominato secolo breve: se ne attribuisce la decor-
renza dal 1914 (fine degli imperialismi), fino alla caduta del
muro di Berlino nel 1989 che determinò – con il crollo del
Comunismo, e in precedenza con il termine della 2° guerra
mondiale e la fine del Nazismo e del Fascismo – l’estinzione
delle ideologie totalitarie (il 1989, tra l’altro, fu l’anno dell’in-
serimento delle donne nel Rotary).
Pochi giorni dopo la caduta del muro, la Germania si affrettò
a riunificarsi; gli altri Stati dell’Europa dell’Est accolsero di
buon grado la proposta di cambiamento istituzionale presen-
tata dagli Stati dell’Europa Occidentale affrettandosi a decre-
tare e realizzare strutture istituzionali democratiche, e adot-
tando le leggi del libero mercato. A seguito di tale radicale e
inaspettato mutamento della situazione strategica Europea,
ne scaturì nel corso degli anni l’inserimento dei Paesi dell’Est
nella Comunità Europea e nella NATO, onde fronteggiare in-
sieme una varietà di possibili rischi e minacce della stabilità
europea, primo di tutti il terrorismo. L’obiettivo perseguito era,
ed è, giungere all’integrazione europea, e per questo si stava
compiendo uno sforzo comune con l’obiettivo di pervenire a
un ruolo unitario più impegnato e responsabile.
A decorrere dal 1989, negli stati dell’Europa orientale, il Ro-
tary si ricostituì con immediatezza ed ebbe nuova vita: diede
il proprio contributo a costruire un avvenire diverso ai Paesi
da dove era stato respinto. Ma allorché il superamento di una
cultura assolutistica fece capire ai Paesi dell’Est quanto fosse
gratificante la libertà di potersi incontrare, il valore di rela-
zioni amichevoli, si assaporò il piacere di trovarsi tra amici,
senza più dover interporre interessi personali e politici, con
l’unico obiettivo di portare sollievo alle persone e alle comu-
nità in totale indigenza.
Il Rotary ha individuato e definito il proprio scopo nel vincolo
e nel rispetto dell’internazionalità di persone libere nel pen-
siero, di etnie diverse, di credo religioso e politico differente,
di cultura e abitudini di vita diversificate, ma in possesso e
con l’orgoglio dell’unico vincolo di appartenenza che ne fa
membri attivi, di una Patria indiscussa con l’acquisito abito
mentale di ottemperare con sistematicità agli obblighi civili:
fiscali, giudiziari, a difesa dello Stato e delle libere istituzioni.
Nasce così un nuovo soggetto: l’ideale di Patria, più volte
sull’orlo del baratro, più volte precipitata in fondo al baratro
con continue riprese strabilianti, verrà sostituito da quello di
“Grande Nazione”. Si tratta di costruire una grande Europa,
Patria degli Stati Europei nel loro intero, siano essi membri
o partner; gli alleati Europei non ancora membri daranno il
loro contributo positivo per rafforzare la capacità complessiva
dell’Unione Europea per unificarsi e scambiarsi cultura, ricer-
ca e prodotti, e la NATO per una maggiore sicurezza.
La ricerca della Patria comune è ormai per gli Europei un
passo indispensabile nel quadro delle esigenze indifferibili, di
portarla a compimento accumunando popoli ed etnie diverse.
Oggi il concetto di Patria non viene più recepito come nel
passato; non è più una Patria eticamente e intrinsecamente
posseduta, afferente sentimenti nazionali profondi e motivati,
simbolo nel passato di una identità chiusa e retorica: oggi
è esaltata con la pluralità dei volti, nella molteplicità degli
incontri e delle culture; è una Patria che non vedrà più l’emi-
grato, ma il diffuso pendolarismo al di qua e al di là di barriere
definitivamente abbattute.
La riscoperta del sentimento patrio ha avuto luogo non al
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