SPECIALE EFFETTIVO
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ROTARY
dicembre 2013
namicità” operativa che molti club mancano, ma soprattutto
una aumentata presenza femminile non può che giovare con
una diversificato approccio “culturale” e “propositivo” che
le è proprio, alle nuove sfide dinamiche, di rinnovamento e
di nuova proposizione che il Rotary deve avere. Ai temi atti-
nenti alla membership – in relazione anche alla situazione
nella Zona 12 e nel Rotary international - abbiamo dedicato
in ottobre uno specifico forum distrettuale, che ha offerto
molti spunti interessanti di riflessione e di azione ai numerosi
rotariani partecipanti. Un punto-cardine per l’incremento
della membership rimane è quello di lavorare sulla proiezione
esterna del Rotary e dei Club, sodalizio che – quasi sempre
– ricevono grande visibilità attraverso la realizzazione di pro-
getti “reali” e legati a bisogni primari della comunità”.
e poche entrate, e così via. Ho visitato metà dei club e ho
riscontrato sul campo, e quasi dovunque, una tendenza verso
una positiva ripresa delle affiliazioni anche perché elaborata
con il corretto equilibrio.
Espansione significa aumento del numero dei Club all’in-
terno del Distretto. Il 2120 ha già vissuto il processo di
“redistricting” separandosi dal 2100 (Calabria e Campania) e
rimanendo, fino a pochi mesi or sono, il più piccolo d’Italia.
Ritiene che debba costituire nuovi Club? Oppure ha raggiunto
un equilibrio “virtuoso”?
Non ritengo corretto né opportuno fare nuovi club a tutti i
costi. Credo che il nostro Distretto sia in una fase di riequili-
brio in cui si legge la tendenza verso lo sviluppo dell’effettivo
dei singoli club. Tuttavia per l’espansione stiamo facendo
interessanti riflessioni sull’opportunità o meno di costituire
nuovi club che, secondo me, devono costruirsi in maniera
quasi spontanea, senza forzature e direi quasi come naturale
espansione di altri club dell’area.
Nel Rotary sono oggi rappresentate ben quattro generazioni.
Lei ha coraggiosamente posto al centro del suo anno il motto
“Un futuro per i giovani”. Significa anche un chiaro invito a
integrare i giovani, cooptandoli nei Club e non trattandoli con
distacco, come facenti parte di una “categoria protetta”?
Hai colto molto bene il messaggio; naturalmente queste co-
optazioni vanno fatte sempre alla luce delle caratteristiche
Nel giro di pochi anni il RI è passato, dallo spingere per un
aumento massiccio dell’effettivo – il “sogno” di Richard D.
King - ad un “catenaccio” difensivo che privilegia il manteni-
mento dell’organico dei Soci, unito a misurate cooptazioni di
qualità. Qual è la situazione nei Club del 2120?
Devo prioritariamente evidenziare come il RI all’ultimo Insti-
tute di Montecarlo per la zona 12 ha chiesto di incrementare
l’effettivo del 5% quest’anno e del 3% nel prossimo anno;
tale incremento “consigliato” non è affatto un “catenaccio”
difensivo, ma anzi mi pare una prospettiva assolutamente
equilibrata e ragionevolmente fisiologica per i club; bisogna
infatti tener conto degli accessi che vanno comparati alle
uscite per poter equilibrare l’effettivo, tenendo conto anche
dei momenti non certo brillanti che sta attraversando il pa-
ese. La situazione del nostro Distretto è di una generale ed
importante ripresa delle affiliazioni.
Quali indicazioni ha dato ai club che registrano un calo di Soci?
Ho sottolineato l’importanza di riprendere una crescita equi-
librata e sin dall’assemblea ho mandato il messaggio di non
volere regali in occasione della mia visita ai club, ma di far
entrare almeno un nuovo socio in quella occasione; se questo
nuovo socio è giovane, allora sono davvero felice. Per capire
il calo del numero dei soci bisogna risalire alle motivazioni:
alcuni di loro si sono “alleggeriti” di soci poco presenti o che
tardavano nei pagamenti, altri hanno voluto fermarsi per un
momento di riflessione che ha comportato soltanto uscite
Crescere nell’equilibrio, puntando sui giovani.
Renato Cervini - Distretto 2120
DI
L
IVIO
P
ARADISO
