Rivista Rotary | Marzo 2014 - page 21

MICROCREDITO
21 microcredito
Nel 1976
un giovane economista bengalese, Muhammad
Yunus, getta le basi per una nuova visione economica del
prestito bancario. Da allora il suo piccolo credito rurale, la
Grameen Bank, ha erogato più di 5 miliardi di dollari a più di
5 milioni di persone, rivoluzionando il criterio fondamentale
per avere un prestito, la solvibilità. Infatti in questi prestiti
ai più bisognosi l’unico parametro che viene preso in con-
siderazione è la fiducia. Tutto ciò ha dato vita al concetto
moderno di microcredito e l’esempio della Grameen Bank
è stato ripreso da numerose ONG che hanno saputo espor-
tare e adattare il modello di Yunus in ogni angolo dei paesi
del cosiddetto terzo mondo. Negli ultimi anni, però, questo
concetto di finanziamento si sta affacciando anche nei paesi
più sviluppati, e anche nel primo mondo stanno crescendo
sistemi di finanziamento a progetti sociali o di auto lavoro
verso soggetti che non possono avvicinarsi al credito tramite
i canali tradizionali.
Nel nostro paese i primi casi di finanziamenti risalgono a già
più di dieci anni fa, ma un reale interesse dello stato italiano
lo si ha a partire dal 2006 con l’istituzione dell’Ente Nazio-
nale per il Microcredito (ENM), un ente nato per monitorare
e convogliare le risorse nell’ottica dei piccoli finanziamenti.
In realtà il lavoro di quest’ente è stato sempre dipendente dai
fondi erogati dalla Comunità Europea rispetto a quelli stan-
ziati dal governo italiano, e che anzi con la spending review
ha dovuto tagliare ancor di più il suo apporto.
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