Rivista Rotary | Marzo 2014 - page 19

Non esiste un posto in cui non vorrei andare. Mia moglie mi
fa notare che sono solito dire: “Se fondate un nuovo club
tornerò a farvi visita l’anno prossimo”. Ed è una cosa che ho
già detto in molti posti, per cui mia moglie mi dice: “Non
fare promesse! Questo è un posto lontano e probabilmente
non potrai ritornare”. Lei è più pratica di me, ma io voglio
solo incoraggiarli.
Come ha concepito l’idea del tema Accendi la
luce del Rotary, e quale significato spera che
abbia per i Rotariani?
Ho iniziato a pensare a un tema dopo essere diventato vice
presidente del Rotary. Quell’anno, il 2001, è stato un anno
così difficile a causa dell’11 settembre. All’epoca avevo
pensato: “Se un giorno diventerò presidente, quale tema
adotterò?”. Avevo pensato di usare il titolo del mio libro,
Trovare soluzioni, non scuse. E poi dopo aver consultato
alcuni miei amici, ex governatori di Taiwan, dopo un paio
di incontri, avevo scelto “Accendi la luce del Rotary” perché
non abbiamo fatto abbastanza per mostrare lo splendore del
Rotary al pubblico. Il Rotary ha realizzato tante buone opere
in tante comunità di tutto il mondo. Dobbiamo essere orgo-
gliosi di quello che abbiamo fatto. Una ventina o trentina di
anni fa, mantenevamo un profilo basso, avevamo assunto un
atteggiamento di umiltà, non ce la sentivamo di proclamare:
“Aiutiamo le persone, facciamo donazioni”. Ma questo è un
modo antiquato di pensare. Oggi la situazione è diversa. Se
stiamo facendo qualcosa di buono dovremmo dirlo alla gente
e così facendo le persone vorranno farsi coinvolgere con noi
e aiutare i bisognosi.
Alcuni presidenti sono tradizionalisti, altri so-
no iconoclasti. A quale tipo appartiene Lei? Ri-
tiene che il Rotary abbia bisogno di una scossa
o semplicemente di una messa a punto?
Voglio fare qualcosa di cui la gente si ricorderà. Ma l’incarico
dura solo un anno. Non c’è abbastanza tempo per fare grandi
cambiamenti e non si dovrebbero cambiare le cose solo per
il gusto di cambiarle. Ma io non ho paura delle sfide, e se
vedo che c’è qualcosa di palesemente sbagliato, mi darò da
fare per assicurare che le cose vadano nella giusta direzio-
ne. Non è compito del presidente cambiare tutto. Ci sono
tante cose che si possono migliorare ma abbiamo bisogno di
tempo e pazienza. Il mio compito è di assicurare che l’orga-
nizzazione funzioni senza intoppi. Sono stato scelto a servire
quest’organizzazione ed io farò del mio meglio perché so che
è un’opportunità che si presenta solo una volta nella vita. Ed
io spianerò la strada al mio successore.
Qual’è l’eredità che vorrebbe tramandare ai
posteri?
Io sono il primo cinese ad avere l’opportunità di ricoprire
quest’incarico, quindi ho un pesante fardello. Se conduco
bene il mio compito, in futuro altri cinesi o asiatici avranno
una possibilità in più. In caso contrario, le loro future possi-
bilità nel Rotary potrebbero essere compromesse. Voglio che
le persone un giorno possano guardare indietro e pensare
che hanno scelto la persona giusta. Vorrei essere uno che ha
consentito ai rotariani di farsi coinvolgere maggiormente e di
avere reso l’esperienza più divertente - che ha convinto più
famiglie a fare parte del Rotary. Il Rotary aiuta tante persone,
ma siamo ancora una piccola minoranza. Se riusciamo ad
attrarre maggiormente l’attenzione del pubblico, un numero
maggiore di persone si affilierà. E saremo in grado di miglio-
rare il mondo.
INCONTRI
19 il Presidente eletto RI
Siamo estremamente orgogliosi di ciò che abbiamo fatto.
Per questo dobbiamo raccontarlo alla gente: accendiamo la luce del Rotary.
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