Rivista Rotary | Aprile 2015 - page 44

mi sono spesso domandato come celebrare il Rotary e come
farlo tutti insieme conciliando con la specificità del nostro
Distretto così ben distribuito su un vasto territorio; era cioè
importante organizzare un unico concerto al quale potessero
partecipare tutti rotariani e tutte le comunità; l'alchimia ha
sortito Concerto Grosso: un unico grande concerto in contem-
poranea in 17 piazze; abbiamo mutuato il nome dell'evento,
oltreché dal titolo del terzo album dei New Trolls, da una
forma musicale del barocco italiano basato sull'alternanza
tra movimenti lenti e veloci; nel 1600 Michael Praetorius lo
definì lo scontro fra due entità strumentali distinte , molti
anni dopo fu il compositore tedesco Hugo Daffner a dare
una diversa lettura del termine conserere (che ha ispirato il
vocabolo concerto) evidenziando il carattere di dialogo che
caratterizza, appunto, lo stile concertante; quale miglior
metafora quindi!
Partecipazione di rotariani e cittadinanza: quali sono
stati i benefici dell’iniziativa in termini di immagine
pubblica?
Avevamo tre obiettivi: celebrare il Rotary, celebrare le nostre
comunità e far conoscere loro la nostra associazione, soste-
nere End Polio Now. Le nostre locandine disegnate da un
affermato art director (il mio segretario distrettuale, autore di
tante fortunate campagne nazionali e internazionali) hanno
invaso il nostro territorio che ha parlato dell'evento nelle
settimane precedenti; soprattutto siamo usciti dalle sale da
pranzo dei nostri alberghi e siamo scesi sul terreno dei nostri
vicini di casa e questo abbiamo detto ai nostri ospiti, contem-
poraneamente nei diciassette luoghi ove abbiamo celebrato il
Rotary: "siamo i vostri vicini di casa". Abbiamo abbandonato
per una sera le nostre liturgie e abbiamo conosciuto meglio le
nostre comunità, oltre a farci conoscere meglio, diciamo che
per una notte abbiamo smesso di suonare le nostre campane
per suonare le nostre trombe. E chissà che qualcuno non si
sia innamorato dell'esperienza rotariana. Un grande ringra-
ziamento a chi, fra i rotariani, ha saputo cogliere questa op-
portunità di fare Rotary attivamente, abbiamo dimostrato che
si può lavorare in sintonia, partecipare allo stesso progetto
senza se e senza ma, lasciarsi coinvolgere.
Coinvolgimento di professionisti, sostegno dai club,
macchina organizzativa perfettamente sincronizzata,
partecipazione di sponsor: come si è composto il “puz-
zle” su una così vasta e diversificata scala territoriale?
Se non fosse che abbiamo programmato tutto nei minimi
dettagli non lasciando quasi nulla al caso, mi verrebbe da
dire "al di là di ogni più rosea aspettativa". Gli assistenti, i
presidenti e le commissioni coinvolte hanno lavorato in modo
eccellente nella fase antecedente all'evento,organizzando
conferenze stampa, la stampa giorni prima del 21 ha dato
spesso ampio spazio al Concerto Grosso creando un elevata
aspettativa; dei professionisti rotariani di alto livello hanno
curato con grande dedizione l'immagine dell'evento e sono
riusciti a interpretare la mia ispirazione che era quella di
presentare l'iniziativa come un unico evento aspaziale. Un
membro della nostra squadra, un navigato professionista del
mondo della comunicazione, ha coinvolto uno sponsor assai
generoso, Citroen Italia, che, oltre a contribuire a End Polio
Now, ha canalizzato il nostro evento attraverso la sua rete
nazionale erano davvero numerosi i rotariani presenti ma
davvero entusiasmante la presenza di pubblico non rotariano,
in più di un evento abbiamo toccato picchi di cinquecento
presenze. Ecco, credo che una delle chiavi del successo sia
stato proprio l'approccio professionale che tutti hanno assicu-
rato all'organizzazione del progetto.
Oltre l’esperienza distrettuale, ritieni questo modello
replicabile su scala nazionale?
Io credo di sì e sarebbe davvero bello che ciò avvenisse,
anche perché la metafora sottesa all'evento trovo sia davvero
in armonia con il Rotary e nella musica l'armonia conta de-
cisamente tanto.
E ora cosa sta preparando il 2042 per i prossimi mesi?
Dopo questo fragore cosa ci dobbiamo aspettare?
Lutero diceva che sono le note che orientano il composito-
re e non il contrario, infatti debbo ammettere che la felice
esperienza di Concerto Grosso ci ha incoraggiati a proseguire
e qualcosa di altrettanto importante bolle già in pentola, e
anche questa volta "la musica sarà sempre diversa".
OPINIONI
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ROTARY
aprile 2015
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