Rivista Rotary | Aprile 2015 - page 41

casa al mare vicina a un campo da tennis e a un green, non
conosco membri dei due circoli inattivi, arrivano presto al
mattino per conquistarsi i campi in terra rossa o i box del
campo pratica per fare stretching, e se non vi è spazio per
giocare restano lì ad attendere e parlano continuamente di
ferri e racchette, di tee e palline. A casa seguono i canali
satellitari dedicati al loro sport preferito e poi non rinunciano
a recarsi all’estero per i loro clinic e conoscono nuovi tennisti
e nuovi golfisti; si chiama semplicemente passione. Io credo
che il redistricting stia aumentando il desiderio di fare Rotary
perché ha consentito ai due nuovi distretti, nati dalla mitosi
di un Distretto con una grande storia, di riappropriarsi della
propria essenza, della propria natura e delle proprie prero-
gative: il 2041 si può finalmente accreditare presso la Città
e il 2042 può riscoprire il piacere del territorio, questa è la
ragione di Concerto Grosso e il motivo per cui abbiamo orga-
nizzato ciascun evento dell’anno in un luogo sempre diverso.
Cambiamento e innovazione sono temi frequenti nel
ragionamento sull’identità e sul ruolo del Rotary nella
società. Come si conciliano gli orientamenti ideali con la
realtà del confronto culturale, nella sua declinazione tra
popoli diversi, se si riflette sulla dimensione più ampia
del Rotary nel mondo; e tra generazioni, se si pensa alla
semplice e basilare dimensione di club?
Piloti del cambiamento fu il titolo della mia assemblea
distrettuale. Il Rotary si fonda da sempre su 5 valori e su
un obiettivo: Diversity, Integrity, Leadership, Service, Fel-
lowship, l’obiettivo è la comprensione e la pace mondiale.
Se teniamo sempre ben presente tale assunto siamo nel
perimetro del Rotary, diversamente saremo dei rotariani in-
coerenti. Quest’anno abbiamo lavorato molto sui valori, su
di essi abbiamo impostato una buona parte del programma e
la Diversity è certamente un valore non ancora ben presente
ad alcuni rotariani che, ostacolando la crescita del Rotary,
non ne osservano un precetto fondamentale; lo stesso vale
per la Fellowship spesso fraintesa come amicizia, non meno
importante di essa ma pure così diversa. Per quanto riguarda
il Service esso rappresenta un autentico fiore all’occhiello
per i club del 2042 a cui sono davvero grato per la capacità
realizzativa. Ricorderai il discorso del 5 Macigni pronunciato
sempre all’Assemblea di Ville Ponti, non immagini quante
volte me lo sono sentito ripetere dai presidenti o da singoli
soci, qualcuno ha integrato la documentazione per i neo soci
con esso: “se ci ispiriamo da sempre a 5 Valori dobbiamo
sempre temere i 5 Macigni che possono ostacolare la nostra
azione: l’Indifferenza, l’Approssimazione, l’Intolleranza, l’In-
consapevolezza, l‘Integrità.
Sull’onda delle considerazioni espresse sin qui, un altro
binomio: professionalità e identità. Il Rotary che hai
incontrato, il tuo “primo” Rotary, e il Rotary che stai vi-
vendo. La tua personale esperienza, la tua impressione.
Io conobbi il Rotary e la sua Fondazione attraverso un Pro-
gramma che oggi non c’è più e che era la sintesi di pro-
fessionalità, fellowship e internazionalità, il Group Study
Exchange, pertanto sono un R.F. Alumni; sono rotariano da
22 anni. Talvolta mi guardo indietro e penso ai tanti rota-
riani che conobbi oltre due decenni fa, molti di loro, allora
quarantenni, sono ancora impegnati nel Rotary, distruggiamo
allora uno stereotipo, forse un tempo era più agevole integra-
re dei giovani rotariani? La vera domanda è invece per l’oggi:
quando parliamo di giovani li sappiamo davvero riconoscere o
preferiamo che si vestano come noi e usino le nostre liturgie
per poterli riconoscere? Sono ben lieto che il Rotary Interna-
tional abbia reputato indispensabile riaffermare la propria
OPINIONI
41 opinioni
Il passaggio di consegne, tra Sergio Orsolini e Alberto Ganna.
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