Rivista Rotary | Maggio 2015 - page 23

IL MOVIMENTO MIGRATORIO
23 speciale pace
rispetto a Paesi islamici con ampi territori relativamente poco
distanti, più ricchi con abbondante bisogno di mano d’opera
non locale.
Certo che l’andamento dell’immigrazione sarà in costante
aumento fintanto che non ci sarà uno sviluppo culturale ed
economico dei Paesi più poveri, e che i governi dei Paesi più
ricchi non avranno attuato di comune accordo una politica di
programmazione di aiuto economico mirato contemporanea-
mente alle risorse umane, di sicurezza e stabilizzazione poli-
tica. Si richiede alla politica una visione di lungo termine che
mira a una più equa distribuzione delle ricchezze e di una sana
gestione degli elementi umani con il riconoscimento unanime
di Valori Universali, diritti umani e dignità della persona.
Salvare vite umane: day after
Ci rende onore il fatto di aver salvato migliaia di vite umane in
fuga dalla riva sud del Mediterraneo. Purtroppo non ci è fatto
di conoscere come vanno gestiti gli aspetti sociali, religiosi e
culturali dei nuovi arrivati in uguale misura e di pari passo,
con gli aspetti economici, per fare si che i nuovi approdati
siano fattori di convivenza e non di divisione e di conflitti.
Infatti, l’arabo è abituato a vivere in un ambiente mono-
culturale, l’emigrazione globale lo mette a confronto con
ambienti diversificati che lo spinge a rinchiudersi, manca un
acculturamento che lo accompagni fuori dal mondo islamico.
Lo stesso può valere per il Paese di accoglienza che accetta
nuovi cittadini senza predisporre una politica di integrazione
adeguata.
Le nuove leve, specialmente universitarie, sradicate dal pro-
prio contesto rurale, in possesso di una laurea ma non di un
lavoro, sono diventate facili prede di movimenti molto diffusi
che coltivano la mentalità anti-occidentale “materialista e
corrotto, ateo e miscredente”, colpevolizzando l’occidente
(assimilato in generale al mondo cristiano), per la propria
arretratezza economica e tecnologica e per l’appoggio dato
alla costituzione dello stato d’Israele. Il loro motto “jihad è
la nostra via, morire nella via di Allah è la nostra suprema
speranza" in contrasto con “salvare vite a ogni costo”.
Sono situazioni che richiedono da parte dello stato che ac-
coglie un programma educativo di acculturamento ai principi
della nostra società civile: distinzione tra religione e stato,
libertà religiosa, parità di diritti e doveri tra i cittadini senza
distinzione.
L’Italia dovrebbe essere orgogliosa di mostrare la sua identità
senza falso pudore, non lasciare campo libero ai falsi profeti;
accompagnare i nuovi arrivati significa anche un’opportunità
per un loro libero sviluppo spirituale, premessa per un dialogo
proficuo tra i popoli. Salvare le vite e conservare la propria
civiltà non lasciando che minoranze invadano questo campo
sensibile.
Rotary International
Il Rotary e la sua Fondazione promuovono campagne mondiali
di servizio per un mondo migliore attraverso il miglioramento
della salute, il sostegno dell’istruzione e l’alleviamento della
povertà. La nostra presenza all’ONU ci dà una visione e un
raggio d’azione al di sopra di quanto può fare un singolo Di-
stretto con le proprie risorse a favore dell’impatto sulla qualità
della vita, dell’impegno a far dialogare culture in un territorio
specifico, sono il seme che fa germogliare i frutti a beneficio
di uomini e donne del nucleo sociale interessato. Per esempio
è risaputo che la sottomissione delle donne e l’analfabetismo
intralciano lo sviluppo armonioso di un nucleo sociale. Senza
dimenticare i progetti internazionali che tutti conosciamo,
come l’impegno a fornire a tutti accesso a fonti idriche e l’era-
dicazione della polio, attuando il progetto rotariano di alfabe-
tizzazione in un territorio specifico, si favorisce la promozione
della donna dandole gli strumenti per l’accesso al mondo
del lavoro, l’indipendenza economica e culturale, facendole
prendere coscienza della sua dignità, primo passo per preten-
dere parità di diritti. In questo itinerario la donna assume un
ruolo da apripista per lo sviluppo economico della società in
questione e la pace sociale. Arrestare i movimenti migratorie
richiede un’azione congiunta, al di sopra delle possibilità di
un singolo Distretto, con il contributo dei rotariani locali o di
quelli più vicini al territorio di emigrazione.
Noi rotariani facciamo girare la ruota tra religione, politica e
poteri decisionali; siamo protagonisti di progetti di servizio
caratterizzati da qualità, amicizia, efficienza e gratuità che
portano alla pace.
G
iuseppe
S
amir
E
id
1...,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22 24,25,26,27,28,29,30,31,32,33,...68
Powered by FlippingBook