Rivista Rotary | Maggio 2015 - page 18

SPECIALE PACE
20 aprile 2015, continuano le ricerche a largo delle coste
libiche e maltesi di altri sopravvissuti. Il conteggio totale è
un primato per spietatezza: 28 superstiti e oltre 700 perso-
ne morte nel tentativo di raggiungere le coste europee. I 3
SOS lanciati nella notte del 18 aprile dalle imbarcazioni in
difficoltà sono stati intercettati dal programma di protezione
delle coste sostenuto dai governi europei, la missione Triton,
sviluppato per lo più per la salvaguardia dei confini dell’unio-
ne, che però non ha potuto reagire adeguatamente, indebolito
nella possibilità d’azione e non mettendo in condizione la
nostra capitaneria di reagire e comportarsi come durante
l’applicazione del programma Mare Nostrum.
Messaggi nell’etere che andranno a morire nel tentativo di un
tardivo salvataggio, a morire come le oltre 700 persone am-
massate su mezzi instabili, condannate al destino delle onde,
a una morte per annegamento lenta e angosciante.
Un pallottoliere di vite umane a cui si aggiungono palline
giorno dopo giorno, ora dopo ora. Leggendo i dati della UN-
CHR (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) non si può
che rimanere impietriti davanti a questi abachi mortali: solo
nei primi quattro mesi del 2015 i morti nel Mediterraneo,
dovuti ai flussi migratori, sono più di 1700. Ma quello che
accresce ancor di più la tragicità del dato, è il suo confronto
con l’anno precedente: nel gennaio del 2014 i morti furono
12, quest’anno 30; nel febbraio del 2014 i morti furono 2,
quest’anno 349; nel marzo del 2014 ci fu un solo morto,
quest’anno 105; nell’aprile del 2014 i morti furono 42,
quest’anno oltre 1300.
Di fronte alla vita umana tragicamente stroncata ogni dato
sembra sterile, ma questi numeri scritti nelle tabelle scavano
nella coscienza di noi europei, incapaci di una risposta chiara
e decisa, o di un semplice moto di aiuto. E la propaganda
opportunistica di chi giustifica l’aumento delle morti come
diretta conseguenza all’aumento dei flussi migratori viene,
sempre dagli stessi dati, smascherata: nel 2014 le persone
sbarcate sulle coste europee sono state oltre 219.000 (di cui
170.00 in Italia), i primi 4 mesi del 2015 registrano poco
più di 53.000 tra uomini donne e bambini approdati sulle
coste del vecchio continente (25.500 in Italia, 26.200 in
Grecia, 920 in Spagna e 91 a Malta).
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ROTARY
maggio 2014
IL TRAGICO PALLOTTOLIERE
continua il triste conto nel Mediterraneo
Nei primi 4 mesi del 2015 il totale delle persone decedute durante la traversata ha già superato quota 1.700.
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