Rivista Rotary | Ottobre 2015 - page 35

Nel 1997 la svolta imprenditoriale: con altri soci fonda la
SOL.MAR S.p.A. che attraverso un’operazione di manage-
ment buy-out acquisisce la Nuova Solmine S.p.A. società del
Gruppo ENI leader in Italia e nel Mediterraneo per la produ-
zione e commercializzazione dell’acido solforico.
La Società SOL.MAR cresce fino a diventare la holding di un
gruppo che opera nel settore della chimica di base con un
fatturato di circa 100 milioni di euro.
Oltre a ricoprire cariche di prestigio, nelle Società del Grup-
po, è attualmente vicepresidente di Federchimica per le
relazioni industriali. Nel 2009 il Presidente della Repubblica
lo ha insignito dell’onorificenza di Commendatore della Re-
pubblica.
Un “capitano” d’industria dunque Luigi Mansi che nel lavoro
ha realizzato un percorso di eccellenza partendo da impiegato
fino a diventare imprenditore. L’ultimo dei minatori ama defi-
nirsi e dai minatori con cui ha lavorato ha conservato il cuore,
l’altruismo e il grande senso di solidarietà che lo ha portato,
negli anni, a prodigarsi per aiutare la sua terra.
Non è un caso che la SOL.MAR S.p.A. ha supportato varie
attività locali sia nel campo del volontariato, tra cui la Croce
Rossa, che dello sport. È così che la squadra di calcio del
Gavorrano ha raggiunto la Lega PRO ed ora milita in Serie D.
Analoghi progressi registra il Basket Piombinese. Il Gruppo
ciclistico che fa capo al famosissimo Max Lelli porta i colori
della SOL.BAT srl una società del gruppo.
Eventi disastrosi come il terremoto dell’Emilia Romagna han-
no visto il gruppo presente all’appello del Distretto così come
presente è stato in occasione dell’alluvione che interessò i
territori della cittadina di Albinia. La solidarietà e la respon-
sabilità sociale sono i pilastri fondanti del Gruppo SOL.MAR.
Ingegner Mansi, che cosa è secondo lei il Rotary?
Concepisco il Rotary come un’attività di servizio attraverso la
quale si realizza la personalità dell’individuo naturalmente
portato alla scrupolosa osservanza delle cinque vie del servi-
re. Così il Rotary riesce a far parlare la stessa lingua a popola-
zioni diverse contribuendo a gettare ponti. Il che ha un valore
inestimabile, specialmente in tempi di profondi cambiamenti
come quelli che stiamo vivendo.
Lei come vive il Rotary?
Il Rotary è per me un momento di crescita morale. Tra tutte le
strade che facilitano l’inserimento nel tessuto sociale ritengo
il Rotary la via più qualificante. Culture, concezioni e lingue
diverse che partono dagli stessi principi di base sono fattori
fecondi di stimolo alla crescita.
Crede che il Rotary potrebbe comunque fare di più?
“Saper fare, far sapere”. Il Rotary dovrebbe a mio parere
preferire la qualità e interpretare i tempi moderni in cui tra
l’altro è fondamentale una rapida e incisiva comunicazione.
Rotary e giovani…
I giovani devono essere, e sono, la nostra principale preoc-
cupazione. Defraudare le giovani generazioni del lavoro è un
atto d’incoscienza perché contribuisce a creare un distacco
generazionale di cui pagheremo le conseguenze. Mi creda, fra
qualche anno, quando l’attuale classe dirigente dovrà passare
la mano per limiti di età, allora si vedranno gli effetti della
Luigi Mansi con i figli Antonella e Lorenzo.
Mansi con i Presidenti di Confindustria, Squinzi e Federchimica, Cav. Puccioni.
35 Rotary e professionalità
ROTARY E PROFESSIONALITÀ
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