Rivista Rotary | Giugno 2016 - page 66

italiani, una ragione di collaborazione
fra culture, popoli e nazioni diverse,
servendosi del network rotariano, sia
per approfondire e studiare le radici
condivisibili, sia per comprendere me-
glio i meccanismi di adattamento e in-
tegrazione fra le culture, dedicandosi in
particolare ai problemi dell’emigrazione
e promuovendo in tal modo la compren-
sione e l’accordo internazionale».
La cultura italiana è, infatti, patrimonio
dell’intera umanità e costituisce una
parte importante dei fondamenti della
cultura del mondo moderno. In alcuni
momenti della storia occidentale ha
svolto funzioni di comune denomina-
tore per l’incontro e la comprensione
culturale dei popoli, tramite l’architet-
tura e la pittura, la musica, la poesia
e, recentemente, anche tramite le arti
applicate moderne quali la cinemato-
grafia, il design e la moda. La cultura
italiana è stata così diffusa nel mondo
da migliaia di nostri connazionali, da
artisti, ricercatori, pittori, musicisti,
architetti, ingegneri, attori, scultori,
scrittori e da migliaia di stranieri i qua-
li, avendo trascorso periodi più o meno
lunghi in Italia, sono poi tornati nei
loro paesi di origine portandola con sé,
rielaborandola e adattandola alle situa-
zioni locali.
Negli ultimi due secoli, a questo dupli-
ce flusso si è aggiunta l’emigrazione.
L’Italia vanta una riconosciuta leader-
ship culturale nel mondo, legata ai pro-
dotti dell’impulso e del genio creativo,
ma anche agli ideali e ai valori connessi
alla storia e alla tradizione, queste ul-
time alimentate dalla civiltà cristiana.
Storia, tradizione e memoria sono chia-
vi per affrontare la contemporaneità
e le sue sfide umanitarie inedite, che
trovano nella “cultura italiana dell’ac-
coglienza” una risposta concreta, unica
in occidente. Essa presenta margini di
stupore, persino di smarrimento: è una
cultura della pace, della concordia e
dell’accoglienza, che l’arte interpreta e
fissa nel tempo. Si pensi agli affreschi
senesi del Buon Governo del Palazzo
Pubblico, ove Ambrogio Lorenzetti nel
1338-1339 rappresentò la virtù della
Concordia attraverso l’immagine di cit-
tadini che sostengono una corda. Una
cordata, appunto, quella di cui gli ita-
liani e i rotariani sono capaci. E ancora,
a Lampedusa, il grande monumento
di Mimmo Paladino “Porta di Lampe-
dusa-Porta d’Oriente”, quasi ricompo-
nendo la frantumazione degli elementi
della “Madonna di Port Lligat” di Dalì,
traduce l’opera degli isolani: una cor-
data, sensibile ai gemiti di chi è sfinito
e senza futuro, mentre in altri paesi si
progettano e realizzano barriere.
Questa è la cultura italiana. Cultura
capace di generare straordinarie lezio-
ni di umanità, interpretate e diffuse
anche dall’arte. Proprio a partire da
questa consapevolezza, il Team Italia
Sud Est dell’ICWRF ha avviato la pro-
grammazione, con l’auspicio di poter
collaborare con i governatori e con le
altre fellowships, sì da poter contribui-
re ad alimentare sempre più, tra i pro-
pri membri e nell’opinione pubblica, lo
statuto più autentico ed efficace della
rotarianità.
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FELLOWSHIP
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ROTARY
giugno 2016
M. C
ARMELA
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ONELLI
FELLOWSHIP D.2120
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