Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 68

ICWRF - FELLOWSHIP CULTURA ITALIANA
AttivArte
Un progetto nelle scuole volto alla consapevolezza dei giovani sul patrimonio culturale.
Sarà forse un effetto della crisi o della
globalizzazione – non si sa – ma da
qualche tempo si discute sull’impor-
tanza delle nostre radici culturali. E
mentre borse e banche ci fanno temere
della loro stabilità, il nostro patrimonio
culturale – dal paesaggio italiano che
tanto ha meritato di essere celebrato,
in pittura e in letteratura, ai nostri mo-
numenti – giustamente ci appare come
un’ancora di salvataggio o come una
radice profonda, come una ricchezza di
cui non ci si possa impoverire.
Da queste motivazioni prende vita il
progetto AttivArte, ideato da Città di
Torino con e su proposta dell’ICWRF,
Italian Culture Rotarian Fellowship, e
dei distretti 2031 e 2032. Progetto di
servizio, naturalmente, che fa seguito
all’esperienza maturata nel progetto
pilota rotariano, Salviamo un monu-
mento, lanciato gli anni scorsi nelle
città di Genova, Domodossola e Novara.
AttivArte ne eredita la filosofia, ma vie-
ne ampliato e indirizzato verso le opere
d’arte contemporanea. Si sviluppa su
almeno due direttrici fondamentali,
perseguendo, sia il risultato di forma-
re i giovani alla consapevolezza che il
patrimonio culturale delle loro città ap-
partiene anche a loro e che, proprio per
questo, debbono prendersene cura, sia
il risultato, che è anche un’efficace ri-
prova che l’impegno personale dà frutti
e una soddisfazione visibile, di interve-
nire su monumenti trascurati, sporchi e
degradati. «Ripulire un monumento»,
ha spiegato Giovanna Mastrotisi, presi-
dente del Team Nord Ovest di ICWRF,
«significa conoscerlo, riconsegnarlo
alla città, quindi alla condivisa consa-
pevolezza della sua importanza storica
e del suo valore artistico e culturale».
Una conoscenza superficiale e non
appassionata genera disattenzione e
disinteresse, il disinteresse rende più
corta la via verso il vandalismo. Il prin-
cipio su cui il progetto si fonda consi-
dera l’incuria quale il peggior nemico.
Se si sa quale è il significato storico
di un monumento, il messaggio che
vuole trasmettere e le ragioni per cui si
trova in un certo angolo o piazza di una
delle nostre città, se ci si è “sporcati le
mani” per difenderlo e ripulirlo, esso
riacquista valore per la collettività. Tut-
ti saremo più attenti a conservarlo e a
difenderlo, e tutti ci sentiremo parte in
causa nel farlo.
A Torino, dove AttivArte è stato lanciato
con il patrocinio del Miur e del Mibact,
le oltre 150 opere d’arte contempo-
ranea su 280 monumenti collocati in
spazi pubblici costituiscono un insieme
ancora poco valorizzato. Per AttivArte,
che coinvolge circa 200 ragazzi, stu-
denti di tre istituti comprensivi e di un
liceo artistico, tre sono le opere scelte:
Chakra di Riccardo Cordero, in Piazza
Galimberti; Eco di Marc Didou, in via
Verdi; Liaison di Massimo Ghiotti, in
via Monfalcone. Nel mese di marzo,
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