Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 61

Il Rotary, specie quando si rivolge alle nuove generazioni,
punta molto sul concetto di leadership. Fare “teoria” sull'ar-
gomento è un'impresa ardua, forse l'esempio offre maggiore
immediatezza e comprensibilità. Alla luce dei nostri discorsi,
alla luce di quanto ci hai raccontato in veste di relatore in
varie serate interclub, e soprattutto visto il tuo curriculum di
giovane leader, avrei piacere di invitarti a condividere il tuo
punto di vista sul concetto di leadership con tutti i rotariani.
Credo che l'esperienza maturata come imprenditore impe-
gnato anche sul fronte rotariano, in qualità di Presidente del
Rotary Club Torino Superga nell'anno 2012/13, e la nuova
sfida da Presidente dei Giovani di Confindustria e Vice Pre-
sidente di Confindustria, mi consentano di trasmettere con
efficacia l'essenza del “leader” e focalizzare l'importanza di
questo a tutti i livelli decisionali, in particolare per uscire
dalla contingenza socio-politica nella quale versa il nostro
Paese, e non solo.
Per essere un imprenditore e per essere un buon rotariano è
necessario essere un leader. Ciò non significa essere uno di
quei leader che cambiano il corso della storia, ma vuol dire
cambiare la propria storia personale grazie alla leadership nel
proprio mercato, con i propri collaboratori, all'interno delle
associazioni e del club, nel lavoro di ogni giorno. Questo
perché le caratteristiche che servono per garantire successo
a un’impresa, così come nella vita, sono proprio le caratte-
ristiche che connotano un leader: tensione all’eccellenza,
propensione all’innovazione, capacità di compiere delle
scelte. Caratteristiche che possiamo riassumere in tre parole:
responsabilità, reattività, creatività.
Partiamo dalla prima, responsabilità: cosa significa?
Kennedy, tracciando la figura del leader che serviva all’A-
merica (patria del Rotary) nel discorso conclusivo della sua
campagna elettorale, sosteneva che la responsabilità, a dif-
ferenza del potere, “non può essere condivisa, né delegata,
né aggiornata perché essa è in ciascun uomo” e questo vale
per il Presidente degli Stati Uniti così come per l’imprendi-
tore. Come imprenditori, infatti, ci assumiamo ogni giorno
questa responsabilità, che si chiama “rischio d’impresa”: a
LA LEADERSHIP IMPRENDITORIALE
responsabilità, reattività, creatività
Intervista a Marco Gay, Presidente dei giovani di Confindustria e Vice Presidente di Confindustria.
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