Rivista Rotary | Maggio 2016 - page 59

importanti organizzazioni mondiali (l’Agenzia delle Nazioni
Unite per i rifugiati - UNHCR - e il servizio dei Gesuiti per
i Rifugiati – JRS e il World Food Program) hanno discusso
su quanto la società civile e le organizzazioni pubbliche
possono fare per affrontare il problema, ormai strutturale,
dei rifugiati ed hanno riconosciuto al Rotary International
un ruolo di rilevante valore (ricordiamo che dei circa mille
borsisti che dal 2002 ad oggi hanno completato la forma-
zione nei nostri Centri della Pace, una buona parte lavora
proprio nel campo dell’assistenza ai profughi);
- il concerto del minicoro Monterosso che ha lanciato, con la
preziosa collaborazione di cantanti del calibro di Albano,
Toto Cutugno e Fausto Leali e di una star internazionale
della musica come Sarah Jane Morris, il nuovo inno contro
la poliomielite, “Le nostre mani” (in inglese “We’ll bring
you love”). Un brano scaricabile a pagamento tramite iTu-
nes, con una quota a favore della raccolta fondi.
- il concerto finale nella Basilica di Santa Maria degli Ange-
li, dove migliaia di rotariani lì convenuti la sera di sabato
hanno compreso quanto tutti siamo parte attiva nel portare
avanti una causa che ha un unico, grande, denominatore
comune, l’umanità, capace di accomunare culture, linguag-
gi, credi ed espressioni artistiche di ogni parte del mondo.
L’evento ha rappresentato un momento particolarmente
importante per il Rotary italiano, anche a livello organizza-
tivo. Quanto incidono manifestazioni di questa rilevanza sul
senso di appartenenza al Rotary e sull’immagine pubblica
dell’Associazione?
Abbiamo dovuto subire disagi derivanti da cause non sotto il
nostro controllo, ma ora che l’evento si è concluso, posso dire
che è andata bene e, dunque, il nostro senso di appartenenza
e l’immagine esterna del Rotary escono positivamente riaffer-
mati. Voglio perciò cogliere l’occasione per ringraziare miglia-
ia di soci che ci hanno raggiunto da ogni parte del mondo e
tutti coloro che, in questi mesi, si sono spesi per raggiungere
tale risultato mettendo davvero, come recita il nostro motto, il
proprio servizio al di sopra di ogni interesse personale.
Incontrarci, vederci, scambiarci personalmente esperienze,
conoscenze, manifestazioni di amicizia e - last but not least
- sentircele riconoscere di persona da Papa Francesco, ci
rende più forti e consapevoli per il futuro.
UDIENZA GIUBILARE
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