ROTARY |
novembre 2012
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(CIP) che rappresentano “una
grande opportunità per impa-
rare, costruire legami e riaffer-
mare l’impegno del Rotary per
la comprensione e la collabo-
razione internazionale”. Dopo
la lettura di un incoraggiante
messaggio del Presidente della
Regione Liguria Claudio Bur-
lanco, la prima relazione è sta-
ta tenuta dell’ Ing. Longa (ro-
tariano) che, trattando il tema
“Energia, ieri, oggi, domani”,
ha brillantemente coniugato
l’andamento dei consumi ri-
spetto alla molteplicità delle
fonti energetiche ed esaminan-
do i relativi impatti ambientali.
La seconda relazione del Prof.
Massucco è stata incentrata sul
“Progetto Smart” un progetto
che parte dal concetto che per
gestire, controllare e, in ulti-
ma analisi, risparmiare ener-
gia, occorre sapere come si
consuma. Proprio per questo,
insieme alla sempre maggio-
re diffusione di gruppi di mini
e micro generazione (di tipo
cogenerativo e/o rinnovabile)
Spunti
per uno sviluppo sostenibile
Sintesi dell’intervento dell’Ing. Stefano Massucco Professore
di Automazione dei sistemi elettrici presso la Facoltà di Ingegneria,
Università di Genova
Il sistema elettrico per l’energia e la sua gestione e controllo stanno vivendo un
momento di epocale trasformazione.
Da un lato lo sviluppo del libero mercato dell’energia, la tendenza a costruire
gruppi di generazione di media e piccola taglia (Generazione Distribuita) con
livelli non trascurabili di penetrazione nel sistema elettrico da parte della gene-
razione rinnovabile (e la conseguente evoluzione delle reti elettriche di distribu-
zione da reti passive a reti attive), dall’altro la necessità di considerare anche la
gestione efficiente ed il risparmio energetico come contributi significativi alla
risoluzione e al contenimento dei problemi energetici ed ambientali, stanno por-
tando a rivedere il concetto di alimentazione dell’utenza elettrica a “qualsiasi
costo”.
Esiste infatti un grande interesse manifestato, anche a livello internazionale, da
diversi programmi di ricerca e di sperimentazione, sul ruolo che potrà avere il
carico nel contesto del mercato elettrico.
L’aumento del numero di attori che operano nel mercato liberalizzato dell’energia
dovrebbe infatti migliorare la competitività. In particolare l’utilizzo del carico
potrebbe portare ad alcuni vantaggi significativi: l’elasticità della domanda (in-
tesa come capacità di modificare la richiesta dell’utenza) in funzione del prez-
zo può influire positivamente sul fenomeno dei “pricespikes” (punte di prezzo
elevate), evitare l’acquisto di potenza/energia mediante un opportuno distacco
volontario del carico può portare al mantenimento di buoni livelli di affidabilità
e sicurezza, a costi relativamente contenuti anche in strutture liberalizzate ed
allo spostamento del prelievo del carico in periodi meno onerosi per il sistema
di produzione. Nell’ambito dei sistemi elettrici di trasmissione e di distribuzione
a media tensione, il carico può ricoprire un ruolo importante sia in termini di
alleggerimento dell’onere di fornitura di energia, sia in termini di sicurezza, come
fornitore di servizi ausiliari. L’operatore di sistema può usare il carico per aumen-
tare la flessibilità nell’esercizio della rete, per la risoluzione delle congestioni
ed il miglioramento della capacità di trasporto disponibile, concetti che hanno
assunto maggiore importanza nell’ambito della liberalizzazione al fine di ridurre
l’interferenza della rete di trasmissione sul mercato.
Per gestire, controllare e, in ultima analisi, risparmiare, occorre sapere come si
consuma. Proprio per questo, insieme alla sempre maggiore diffusione di gruppi
di mini e micro generazione (di tipo cogenerativo e/o rinnovabile) vanno diffon-
dendosi strumenti gestionali per il monitoraggio dei consumi elettrici che possono
generare una migliore conoscenza delle modalità di consumo tale da permettere
una gestione coordinata di generazione e carico. L’esempio presentato relativo
al monitoraggio dei consumi elettrici dell’Ateneo Genovese testimonia possibili
riduzioni virtuose dei consumi e lascia intravedere interessanti prospettive.
vanno diffondendosi strumenti
gestionali per il monitoraggio
delle modalità di consumo.
Ha esaminato poi i costi della
dipendenza dall’estero e i pe-
ricoli derivanti dalle tensioni
politiche e religiose. A seguire
l’Ing. Tillwicks della Swissgrid,
nel suo intervento, si è soffer-
mato dapprima sulla Rete di
distribuzione svizzera che da
metà del secolo scorso inter-
connette energia elettrica tran-
sfrontaliera. Nella cosiddetta
Stella di Laufenburg”
si sono
infatti incrociate fino ad oggi
le linee di trasmissione prove-
nienti da Germania, Francia e
Svizzera. Il collegamento delle
reti è un’opera pioneristica e
una pietra miliare nella storia
dell’approvvigionamento elet-
trico, che ha segnato la nasci-
ta della gestione del sistema
interconnesso europeo”. La
Svizzera infatti, pur non facen-
do parte della Unione Europea,
continua a mantenere gli impe-
gni con le altre nazioni europee
e partecipa in prima linea alla
ricerca per il risparmio energe-
tico e l’utilizzazione delle fonti
alternative. Di tutt’altro tono
la Relazione dell’Ing. Zampini
“Futuro incerto”
che ha sot-
tolineato come Il settore ener-
getico in Italia soffra di una
mancanza di visione strategica
nel futuro, molto concentrato
invece sullo sfruttamento degli
incentivi statali, e sui risultati
economici nel breve termine.
Ad oggi, ha aggiunto, manca
un piano energetico naziona-
le, dove tutte le fonti energe-
tiche vengano considerate e
analizzate, senza pregiudizi o
preclusioni di sorta, tenendo
conto delle reali capacità tec-
nologiche, dei costi relativi e
delle ricadute industriali per il
nostro Paese. Bisogna quindi
auspicare un’evoluzione del di-
battito politico sul tema dell’e-
nergia che comporti una scelta
programmatica basata su “
co-
noscenza e coscienza
”. Ho un
sogno - ha concluso l’Ing. Zam-
pini - che ci sia un piano ener-
getico in maniera organico, ad
oggi mancante, per spingere il
nostro Paese ad affrontare le
complesse sfide energetiche
senza alcun timore.
Tutte le relazioni, di grande
interesse, hanno suscitato un
dibattito con i presenti e anche
tra gli stessi Relatori. In chiu-
sura del dibattito, Franco Ar-
zano, dopo aver proposto che
le relazioni complete vengano
raccolte in un dossier da con-
segnare alle Istituzioni come
stimolo rotariano, ha concluso
che tutte le fonti energetiche
dovrebbero essere considerate
ed analizzate senza pregiudizi
e preclusioni di sorta tenendo
conto delle reali capacità tec-
nologiche, dei costi relativi e
delle ricadute industriali e oc-
cupazionali. Non si deve rinun-
ciare per incapacità politica o
per interesse di parte all’orgo-
glio di essere un Paese capace
di affrontare le sfide che il futu-
ro ci riserva.
Appuntamento per il prossimo
Incontro a Briga in Svizzera,
dal 4 al 8 settembre 2013
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