IL ROTARY SUL TERRITORIO 55
DISTRETTI 2032 - 2080
Successo a Genova
dell’Incontro Interpaese Italia - Svizzera
F
RANCO
A
RZANO
& T
OMMASO
S
PADARO
I
l Comitato Interpaese Italia -
Malta - San Marino - Svizzera
- Liechtenstein quest’anno ha
trovato ospitalità, dal 6 al 9 set-
tembre, nella
Superba
città di
Genova. Folte ledelegazioni dei
Distretti sia italiani che svizzeri
per questo incontro che è sta-
to occasione di progettualità e
stimolo di discussione su un te-
ma di straordinaria attualità
:
il
futuro energetico
. Per tre indi-
menticabili giornate oltre cen-
tocinquanta persone, tra rota-
riani e accompagnatori, si sono
incontrati, hanno rafforzato
antiche amicizie, avviato nuovi
contatti, sviluppato idee e nel
contempo apprezzato il fascino
del capoluogo ligure,dei suoi
monumenti e della sua riviera,
dopo aver discusso di risorse
energetiche e di nuove frontie-
re delle energie rinnovabili. Fra
le Autorità rotariane, impossi-
bile nominarli tutti, che hanno
partecipato all’evento c’erano,
oltre a molti PastGovernors,
Gianni Jandolo, Coordinatore
Internazionale dei Comitati
InterPaese, Paolo Biondi, Go-
vernatore del Distretto 2032,
Reto Bongulielmi, Presidente
della sezione svizzera del CIP e
Franco Arzano, presidente del-
la sezione italiana, mentre tra
le varie Autorità civili abbiamo
notato il vice Sindaco di Geno-
va Stefano Bernini ed il Conso-
le svizzero René Rais. I lavori
della Tavola Rotonda “
Proble-
mi Energetici ed Energie Rin-
novabili”
sono stati abilmente
condotti dal giornalista Silvano
Balestreri, che ha coordinato
un panel di prestigiosi Relatori:
Fabrizio Longa -
Amministra-
tore Delegato Gruppo Geifin
spa,
Stefano Massucco -
Pro-
fessore Università di Genova,
Thomas Tillwichs -
Direttore
della Swissgrid,
e Giuseppe
Zampini
- Amministratore
Delegato Ansaldo Energia.
Il
tema dell’energia è infatti uno
dei problemi esistenziali che
l’umanità intera sta affrontan-
do in tempi molto difficili, in un
periodo di forti crisi e di sfavo-
revole congiuntura mondiale,
che mettono a rischio la pace
e gli equilibri mondiali. Sakuji
Tanaka, attuale Presidente del
R.I. nel suo messaggio di invito
al
Forum sulla Pace Mondia-
le
che si terrà a Berlino, dal
30 novembre al 1° dicembre
2012, ha messo in evidenza “il
ruolo che i rotariani hanno nel
favorire la pace e promuovere
le opportunità per i popoli al
fine di sostenere l’un l’altro la
comprensione e la cooperazio-
ne internazionale”. Ed a questo
fine ha voluto mettere in rilievo
il ruolo dei Comitati Interpaese
Il futuro incerto
Sintesi dell’intervento dell’Ing. Giuseppe Zampini, CEO
Incontro Interpaese “I problemi energetici e le energie rinnovabili”
DI
A
NSALDO
E
NERGIA
Sono due gli eventi che hanno significativamente cambiato il mondo per come
lo conoscevamo e conseguentemente il settore strategico dell’energia.
Da un lato, i movimenti insurrezionali della sponda africana del mediterraneo
(Libia, Algeria, Tunisia, Egitto, Siria) hanno messo in discussione le attività e i
rapporti internazionali di paesi importantissimi in termini di produzione di ma-
terie prime e di grande rilevanza strategica per le Aziende operanti nel settore
energetico, con un inevitabile impatto sia nei potenziali piani di crescita delle
Aziende coinvolte che nella ricerca del posizionamento energetico dei paesi
europei. Dall’altro, un evento, questa volta naturale, ha scosso profondamente
ed emotivamente la comunità internazionale: l’11 marzo 2011 un terremoto di
magnitudo 9.0 colpisce il Giappone provocando un inaspettato e violentissimo
tsunami che causa gravissimi danni a tutto il sistema infrastrutturale del paese
e alla centrale nucleare di Fukushima,Dai-ichi.
Di fronte a tale distruzione, i vertici della TEPCO - la società costruttrice della
entrale nucleare di Fukushima - e l’imperatore giapponese si inchinano: “la
tecnologia si è inchinata alla forza della natura”, si dirà. Di certo, questo sim-
bolo diventerà il simbolo di una svolta, un cambiamento futuro dell’energia.
La forza emotiva dell’evento tuttavia non doveva e non deve impedire una luci-
da analisi di quanto veramente è successo: la centrale nucleare di Fukushima
ha retto con successo a un evento estremo per il quale era stato progettato,
spegnendosi in sicurezza.
Lo tsunami e successivamente la non brillante gestione del post-evento da
parte di Tepco, la società costruttrice, hanno creato le conseguenze note.
Questi due fatti hanno portato a un cambiamento nell’approccio alle fonti
energetiche: mentre prima si stimava una crescita dell’energia prodotta da
fonti nucleari unitamente a quelle rinnovabili, a oggi - sebbene sia troppo pre-
sto per avere conferme di come si evolverà il mercato - è prevedibile pensare
che dal punto di vista dell’energia nucleare, anche se saranno pochi i paesi
che davvero decideranno di abbandonare i precedenti piani nucleari (seppur
a fronte di modifiche nella tecnologia), si assisterà - nel breve periodo - a un
forte incremento delle altre fonti energetiche, quali gas, carbone e rinnovabili,
in attesa di una stabilizzazione della situazione geopolitica nell’area del Nord
Africa e del Medio Oriente. Dal punto di vista italiano, il futuro è incerto: il no
al nucleare degli italiani - voluto dopo l’incidente di Cernobyl e ancora recente-
mente convalidato con il no al nucleare seguito all’onda emotiva dell’evento di
Fukushima - comporta un prezzo dell’elettricità per le famiglie di circa il 40%
più alto rispetto alla media europea; d’altro canto - nonostante gli incentivi
statali - non si è stati ancora in grado di creare una filiera nazionale industriale
di prodotti che si basino su fonti rinnovabili. Il settore energetico in Italia sof-
fre di una mancanza di visione strategica nel futuro, molto concentrato sullo
sfruttamento degli incentivi, sui risultati nel breve termine.
A oggi manca un piano energetico nazionale, dove tutte le fonti energetiche
vengano considerate e analizzate, senza pregiudizi o preclusioni di sorta, te-
nendo conto delle reali capacità tecnologiche, dei costi relativi e delle ricadute
industriali per il nostro paese. Auspichiamo pertanto un’evoluzione del dibat-
tito sul tema dell’energia che comporti una scelta programmatica basata su
conoscenza e coscienza, che tenga conto anche dei benefici non direttamente
tangibili delle tecnologie, quali le ricadute industriali ad alto contenuto tecno-
logico, la formazione universitaria e il riposizionamento delle imprese italiane
sui mercati internazionali. L’esperienza maturata e la capacità di gestione di
sistemi tecnologici complessi delle imprese italiane, ampiamente dimostra-
ta nei più ampi settori, asservita anche alla realizzazione di infrastrutture in
campo energetico, consentirebbe al nostro paese di ritornare tra i grandi paesi
industriali.
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