ROTARY |
settembre 2012
38
TOM BETTS
38
anni nel Rotary
NICOLE NAZZARO
5
anni nel Rotary
VIRGINIA KIRN
5
anni nel Rotary
far parte del comitato, che aveva preso
l’abitudine di riunirsi per l’happy hour,
dopo il lavoro, fino a quando si scoprì
che alcuni Rotariani l’avevano sopran-
nominato il Comitato dei bevitori. Così,
dal momento che l’ultima cosa di cui
c’era necessità era un’immagine distro-
ta delle intenzioni dei giovani, il Comita-
to ha iniziato a riunirsi in consiglio e ha
stilato una dichiarazione d’intenti: “In-
fluenzare positivamente la vitalità e la
longevità di Seattle # 4, promuovendo il
reclutamento, la conservazione, e la
presenza pertinente di Rotariani giova-
ni”. “Abbiamo sottolineato l’impegno di
servizio”, spiega Nazzaro. “Ci siamo
concentrati sul rendere i nostri progetti
di servizio più visibili, e abbiamo fatto in
modo di parlarne durante gli annunci a
ogni riunione. Abbiamo guadagnato se-
guito all’interno del Club”. Cosa che ha
iniziato a combaciare con un’altra prio-
rità dei giovani leader: l’integrazione
con i più consolidati soci del Club. La
commissione ha iniziato a organizzare
incontri con pasti veloci, al solo scopo
di mettere in connessione i giovani e i
Rotariani più esperti, facendo parlare
questi ultimi delle loro esperienze e del-
le maggiori attività del Rotary. Presenta-
zioni di progetti internazionali, opportu-
nità di leadership, e opportunità a livello
di incontri distrettuali, sono stati gli al-
tri argomenti che hanno contribuito a
suscitare l’interesse dei giovani membri.
Il gruppo può anche andare per una cro-
ciera in barca a vela con un membro an-
ziano, per costruire la solidarietà inter-
generazionale. A ciò si sono nel tempo
aggiunte diverse occasioni di incontro
informale, in situazioni sportive o a casa
dei soci, aiutando molto l’affiatamento.
Tom Betts, vice presidente del Club, ha
parlato a una riuinone del Comitato per
i giovani leader e da allora è riconosciu-
to come un campione. Betts aveva ini-
ziato a occuparsi di giovani da presiden-
te della commissione per le ammissioni
Sono Rotariano da 38 anni, e non ho
mai visto un gruppo così motivato a fare
qualcosa”, spiega Betts. Punta a un ulte-
riore sforzo di nuovi inserimenti, coin-
volgendo i vincitori di un premio annua-
le della pubblicazione “40 sotto i 40”. Il
gruppo ha anche partecipato a una serie
di progetti che hanno un attivo spirito
giovanile, tra cui la mezza maratona di
Mercer Island, e una raccolta di fondi
contro il cancro. La commistione inter-
generazionale ha prodotto il risultato
che soci di età diverse hanno imparato a
conoscersi e a fidarsi l’uno dell’altro,
con la conseguente presenza di più gio-
vani nelle commissioni. Molti sono di-
ventati presidenti di commissione con
l’aiuto di Betts, e alcuni giovani membri
hanno anche iniziato a partecipare al
consiglio direttivo del Club. L’esperien-
za è stata un ottimo insegnamento per il
Club, che ha scoperto una serie di stra-
tegie per raggiungere più giovani e favo-
rire le connessioni tra tutti i Rotariani. I
suggerimenti includono l’inserimento di
più nuovi membri nello stesso momen-
to, in modo che possano imparare le li-
nee guida insieme, e resistere alla tenta-
zione nei Club di relegare i soci più
giovani al “tavolo dei bambini”. Il Club
di Seattle dimostra ai giovani Rotariani
che sono valutati in base alla loro parte-
cipazione alle attività più importanti:
per esempio, delle 10 persone del Club
che compongono il comitato per la pia-
nificazione strategica quinquennale, due
sono tra i più giovani soci. Kirn racco-
manda che il Club tenga in considerazio-
ne il consiglio dei più anziani dirigenti
del Rotary, tenendoli informati delle in-
novazioni portate dai giovani. E, soprat-
tutto, di mantenere tutto nella sfera del-
la semplicità. Il Seattle # 4 non è l’unico
Club a essersi dedicato ai più giovani,
altri Rotary Club, anche di recente fon-
dazione, in tutto il mondo, perseguono
lo stesso obiettivo. In diverse situazioni,
Club di nuova fondazione, particolar-
mente frequentati da giovani, sono stati
definiti come un ponte tra il Rotaract e il
Rotary. E spesso, anche in questi casi,
l’impegno economico è alleggerito per i
nuovi ammessi, a fronte di un impegno
più consistente nel servizio alla comuni-
tà. L’ammissione di più soci giovani è la
strada per assicurare al Rotary un futu-
ro sicuro. “Questo non è il Rotary Club
di mio padre, che forse è ancora convin-
to che il Rotary dovrebbe essere come
era 50 anni fa, ma non è così che possia-
mo garantirne la sopravvivenza e la cre-
scita”, spiega Betts. Nonostante i pro-
gressi del Club di Seattle, e di tutti quelli
che si sono mossi nella medesima dire-
zione, il cambiamento è necessario a li-
vello istituzionale, modificando l’idea
che i soci effettivi debbano per forza
essere esponenti affermati al più alto li-
vello dei diversi ambiti sociali. I giovani
manifestano le proprie attitudini alla le-
adership e al servizio spesso molto pri-
ma di essersi affermati professional-
mente. Sta ai rotariani saper puntare
sugli elementi migliori, su quelli che
vengono individuati come potenziali le-
ader della società di domani. Solo così,
il Rotary potrà essere attraente per i gio-
vani professionisti, capaci di creare si-
tuazioni di piacevole e consapevole
coinvolgimento di altri giovani e di ga-
rantire al Rotary il futuro che merita.
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