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ROTARY
marzo 2013
GRANDI TEMI
e promuovere la comprensione mondiale. Molto spesso, non
impieghiamo appieno le conoscenze ottenute da questi gio-
vani. L’esperienza non deve finire al termine del programma.
Come alumni, essi fanno parte di una grande rete di persone
unite da un legame comune. Essi faranno sempre parte della
famiglia del Rotary, e sta a noi continuare a coinvolgerli.
Questi giovani dovrebbero continuare a mantenere contatti
col Rotary, preparandosi a diventare Rotariani, visto che rap-
presentano dei candidati “naturali” all’affiliazione.
Durante la mia visita in Brasile, una giovane dello Zimbab-
we che partecipava a uno Scambio giovani, era la nostra
interprete, grazie alle conoscenze linguistiche acquisite,
traduceva dal portoghese all’inglese. Io e mia moglie siamo
rimasti in contatto con lei, e l’abbiamo incontrata di nuovo a
Londra, dove abbiamo scoperto con piacere, del suo interesse
a diventare Rotariana. Rotary ci ha fatto incontrare e Rotary
le sta insegnando a servire.
E mentre gettiamo le nostre reti per trovare sinergie con
persone della stessa idea, è desiderabile coltivare nuove re-
lazioni con individui e organizzazioni come i Gruppi d’Azione
Rotariana e network di gruppi che condividono gli obiettivi
del Rotary. In modo significativo, essi complimentano gli
impegni di servizio del Rotary e sono importanti per il tessuto
che compone l’arazzo del Rotary.
Nell’ambito della Visione Futura della Fondazione Rotary,
stiamo sviluppando nuove partnership strategiche. Per part-
nership strategica s’intende una relazione tra la Fondazione
Rotary e un’altra organizzazione internazionale con cono-
scenze e competenze specialistiche, in una o più aree d’inter-
vento. Tali relazioni a loro volta producono progetti benefici,
che rispondono agli obiettivi dei partner e incrementano le
opportunità di servizio dei Rotariani. Col tempo, tali partner
potrebbero anche diventare membri della famiglia del Rotary.
È chiaro quindi che il concetto di famiglia del Rotary, se
adoperato in modo corretto, può diventare un utile strumento
per migliorare la ricerca di nuovi soci. Sappiamo tutti che
dobbiamo cercare di attrarre i giovani nel Rotary. I giovani
soci ci dicono che gli impegni del Rotary interferiscono con
gli impegni familiari. Offrendo delle opportunità per include-
re le famiglie negli eventi di affiatamento e di servizio, non vi
sarebbero più conflitti d’interesse, dato che le famiglie che si
impegnano nel Rotary possono comprendere meglio le ragioni
per le quali i soci trovano il tempo per Rotary.
In un’atmosfera come questa, la morte di un Rotariano non
dovrebbe essere la fine della relazione con la sua famiglia,
e di sicuro vi saranno ampie possibilità per includere la fa-
miglia di un Rotariano defunto in eventi rotariani. Il defunto
Presidente Glenn Estes, discutendo della famiglia del Rotary
nel 2005, dichiarò:
“È importante integrare la nostra famiglia in quella del
Rotary. Il Rotary dovrebbe essere qualcosa che riunisce le
famiglie, e non qualcosa che le allontana. I club e distretti
Rotary possono offrire servizi e attività sociali attraenti per
tutti i soci. Sono del Sud (degli Stati Uniti), dove la famiglia è
la più grande priorità. Sono cresciuto in una famiglia Rotary,
cinque dei miei fratelli erano Rotariani, tre di loro sono stati
presidenti di club e anche nostro figlio è Rotariano”.
Nel suo discorso all’Assemblea Internazionale del 2007, il
Past Presidente Wilf Wilkinson, facendo riferimento al suo
predecessore, Past Presidente Bill Boyd, dichiarò: “Anch’io
mi prefiggo di continuare la sua enfasi sulla famiglia del Ro-
tary, perché, nel prenderci cura dei familiari, possiamo essere
certi che il Rotary potrà continuare a esistere e realizzare gli
impegni presi per molti anni ancora”.
Vorrei ripetere ciò che ho dichiarato all’Assemblea Interna-
zionale del 2002: “Non è difficile lasciare un gruppo che
non ci coinvolge, mentre è molto dura lasciare la famiglia”.
La gente non lascia organizzazioni nelle quali si sente come
a casa propria. Quest’iniziativa evidenzia il bisogno di un
tale ambiente, che potrà avere un grande impatto, riducendo
anche il tasso di abbandono dell’effettivo.
Pertanto, invito tutti voi a unirvi in questo esercizio di im-
maginazione. Se ognuno di noi dovesse chiedere al proprio
coniuge o a un amico di entrare a far parte del Rotary, l’effet-
tivo aumenterebbe di 538 soci. Se chiedete a vostro figlio o
figlia di unirsi al Rotary, l’aumento raddoppia, e immaginate
l’impatto ottenuto chiedendo agli alumni e alle altre organiz-
zazioni di associarsi alla famiglia Rotary. Noi avremmo molte
più mani a disposizione per servire l’umanità e rendere il
mondo un posto migliore.
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