NOTIZIE ITALIA
          
        
        
          Attività e servizio nei Distretti
        
        
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          ROTARY
        
        
          aprile 2016
        
        
          dell’affiliazione del club, che però non
        
        
          si arrese. Fece causa e, dopo una serie
        
        
          di sentenze, il 4 maggio 1987 la Corte
        
        
          suprema degli Stati Uniti dichiarò che i
        
        
          Rotary club non potevano escludere le
        
        
          donne dall’affiliazione in base al sesso.
        
        
          A seguito di tale pronunciamento il Ro-
        
        
          tary International emise un nuovo rego-
        
        
          lamento, così le donne vennero accolte
        
        
          definitivamente nei Rotary club di tutto
        
        
          il mondo. E nel 1990 le socie donne
        
        
          erano 20mila, mentre nel 1995 otto
        
        
          furono elette governatrici distrettuali.
        
        
          Nel 2010 le donne già socie dei Rotary
        
        
          club di tutto il mondo erano 199mila
        
        
          e molte di esse avevano ricoperto l’in-
        
        
          carico di Governatore distrettuale. “La
        
        
          strada è stata lunga e piena di ostacoli
        
        
          – ha concluso Basti – ma oggi il nostro
        
        
          Distretto con 470 donne vanta in Italia,
        
        
          insieme al Distretto 2072, Emilia Ro-
        
        
          magna, il primato di avere una rappre-
        
        
          sentanza femminile in tutti i suoi club.
        
        
          Sono molto orgoglioso di questo risul-
        
        
          tato, anche se è mio desiderio vedere
        
        
          molte più donne far parte del Rotary e
        
        
          ricoprire incarichi dirigenziali nei club
        
        
          e nel Distretto. Ormai non esistono più
        
        
          limiti a quest’opportunità in quanto il
        
        
          mondo femminile, al pari di quello ma-
        
        
          schile, conta una grandissima compo-
        
        
          nente di leader nelle istituzioni, negli
        
        
          enti, nel mondo economico e finan-
        
        
          ziario, nelle professioni, nella politica
        
        
          e nelle aziende pubbliche e private.
        
        
          Sono fermamente convinto dell’apporto
        
        
          ottimale che le donne, grazie alla loro
        
        
          forza, alla loro determinazione, alla loro
        
        
          intelligenza, ma anche alla loro sensi-
        
        
          bilità possono fornire al Rotary”.
        
        
          È anche intervenuto il PDG Mario Gian-
        
        
          nola, che si è soffermato sull’eterno
        
        
          conflitto legato all’uguaglianza tra i due
        
        
          sessi che è intimamente connesso pro-
        
        
          prio al concetto della sfida. “Solo l’u-
        
        
          guaglianza – ha detto – rende possibile
        
        
          la competizione tra rivali. È perenne
        
        
          il dibattito tra l’equilibrio di ciò che
        
        
          abbiamo in comune e la disuguaglianza
        
        
          che fa di ciascuno di noi un individuo
        
        
          unico e irripetibile. Nelle aule di giu-
        
        
          stizia campeggia la scritta “tutti sono
        
        
          uguali davanti alla legge”. Il motivo?
        
        
          In natura tutti nascono uguali, ma im-
        
        
          mediatamente interviene la società a
        
        
          far perdere loro questa condizione: è di
        
        
          ostacolo la varietà della vita con la sua
        
        
          straordinaria ricchezza di differenze tra
        
        
          sessi, razze, lingue, religioni, culture,
        
        
          educazioni. Tutti sono destinati a di-
        
        
          venire istituzionalmente disuguali per
        
        
          poi tornare a essere legalmente uguali.
        
        
          Sotto questo profilo non possiamo ne-
        
        
          gare che per secoli e secoli la perpetua
        
        
          contesa tra uomini e donne si sia svi-
        
        
          luppata e sempre risolta a vantaggio
        
        
          dei primi. Nel diritto romano la donna,
        
        
          con il matrimonio, diveniva proprietà
        
        
          del marito. I coniugi avevano, tuttavia,
        
        
          la possibilità di contrarre il matrimonio
        
        
          sine manu, cioè sottratto a quella sog-
        
        
          gezione. Ma in questo caso la donna
        
        
          doveva usare la precauzione di diser-
        
        
          tare per tre notti consecutive il talamo
        
        
          nuziale alla scadenza di ciascun an-
        
        
          no: altrimenti il marito l’acquistava per
        
        
          usucapione. Qualche tentativo piuttosto
        
        
          curioso e goffo di una sorta di pari op-
        
        
          portunità ante litteram lo abbiamo nelle
        
        
          commedie di Aristofane: erano le donne
        
        
          anziane che godevano del privilegio di
        
        
          essere corteggiate dall’uomo, prima che
        
        
          egli potesse accedere alla più naturale
        
        
          compiacenza verso le donne giovani e
        
        
          belle. Se dovessimo riferirci a una data
        
        
          storica, significativa per la proclama-
        
        
          zione di una renaissance femminile,
        
        
          dovremmo risalire all’agosto 1850 nello
        
        
          stato dell’Ohio allorché venne indetto il
        
        
          primo Congresso delle donne”.
        
        
          Della presenza femminile nei club Ro-
        
        
          tary, ancora bassa, hanno parlato anche
        
        
          le rotariane Rossella Piccirilli, la quale
        
        
          si è soffermata sulle donne che hanno
        
        
          fatto la storia del Rotary, e Gianna Pra-
        
        
          potnich, che ha puntato l’attenzione
        
        
          sulle donne rotariane considerate un
        
        
          potenziale enorme su tutti i fronti.
        
        
          Sono, inoltre, intervenuti: Rita Servi-
        
        
          dei, Presidente del Rotary Macerata;
        
        
          Graziano Grelloni, Presidente del Ro-
        
        
          tary Macerata "Matteo Ricci"; il Sinda-
        
        
          co di Macerata Romano Carancini. Ha
        
        
          moderato l’incontro Carlo Cambi. Alla
        
        
          fine è salito sul palco Simone Storani,
        
        
          il bambino di sei anni vittima di un in-
        
        
          cidente domestico, per donare dei fiori
        
        
          all’Annibali.
        
        
          C
        
        
          ARLA
        
        
          P
        
        
          ASSACANTANDO